Centinaia le mail e gli sms arrivati in redazione dopo la proposta dei socialisti
Ai lettori non piace proprio la proposta di intitolare una piazza o una via a Bettino Craxi. Nella stragrande maggioranza è ancora vivissimo il ricordo delle condanne giudiziarie riportate dall'ex leader socialista. E l'opera di rivalutazione portata avanti da alcuni circuiti mediatici e culturali negli ultimi mesi non ha nemmeno scalfito le convinzioni dei più. Tanto che il rapporto tra contrari e favorevoli, anche nel secondo giorno di sondaggio, è sempre di tre a uno.
LE MAIL Andrea Boi è «fermamente contrario all'intitolazione di una via o di una piazza», mentre Lina «pur riconoscendo i suoi tanti meriti», ritiene che «certi riconoscimenti vadano riservati a persone più meritevoli e assolutamente integerrime». Severo Marco Vargiu , che definisce l'ex presidente del Consiglio «pessimo politico, pluricondannato e latitante». Contrari anche gli iscritti al circolo Movimento sociale Fiamma tricolore : «Ha avuto meriti e demeriti, ma per ora è opportuno soprassedere e non approvare l'iniziativa».
Andrea Maludrottu è invece un militante socialista: «Credo che la figura di Craxi, pur con luci e ombre, meriti indubbiamente questo riconoscimento».
SMS «Craxi faceva paura da vivo ai comunisti e continua a fargliene da morto: è stato l'unico capace della coerenza delle idee e non ha nascosto né le sue responsabilità», commenta l'ex consigliere regionale Mondino Ibba . Contraria è anche Marisa : «Ma che ha fatto di tanto importante per essere ricordato?». Cenzo Addari è fermamente contrario: «Non si può continuare a premiare i ladri, chi non ha avuto rispetto per l'Italia non merita il rispetto degli italiani». Un altro lettore lancia una provocazione: «Sono assolutamente contrario a intitolare una via a un latitante condannato. Se proprio dobbiamo, perché non premiamo Pasquale Stocchino? Era sardo e anche medaglia d'argento al valore militare nella prima Guerra mondiale». Contrarie anche Giovanna Piras e Rita Farci , mentre Tore Cadau si differenzia: «Da altre parti si sono intitolate strade persino a Lenin. Credo che Craxi non abbia mai ucciso, dunque la meriterebbe molto di più». Sulla stessa lunghezza d'onda è un lettore che scrive da Samassi : «Mi fa ridere l'ipocrisia della gente: Craxi è morto in esilio, pagando per le sue colpe. Non capisco perché al mio paese ci siano vie dedicate a Lenin e Stalin». ( a. mur. )
28/01/2010