Commercio. La procura indaga sulla base di un esposto sulla gestione del mercatino
Sotto la lente del pm i requisiti che hanno permesso al vincitore di aggiudicarsi la gara
Elena Laudante elena.laudante@epolis.sm ¦
“Bancarella d'oro” finisce sotto inchiesta. Non proprio le bancarelle di ninnoli e regalini che affacciavano su via Roma, ma la gara per assegnare lo spazio per i gazebo è ora nel mirino del pm Marco Cocco, che ha aperto un fascicolo di inchiesta cui manca però l'ipotesi di reato. L'oggetto dell'accertamento è chiaro: in un esposto presentato da uno degli esclusi all'assegnazione della gestione del mercato, si ipotizzano irregolarità nella scelta del vincitore da parte del Comune. Ipotesi che il pm Cocco deve ancora valutare: proprio per questo non si è ancora espresso sul titolo di reato. L'esposto è stato depositato in procura pochissimi giorni fa e riguarda uno dei luoghi più ambiti della città, il marciapiede centrale di via Roma, che ogni anno - tra l'8 dicembre e l'8 gennaio - ospita prodotti tipici ma anche artigianato delle più disparate culture. L'ultima edizione è stata vinta da Vincenzo Pandolfi, presidente del sindacato Ulaas (Unione lavoratori autonomi ambulanti), che ha sbaragliato la concorrenza puntando sul risparmio per gli ambulanti sul costo pre l'occupazione del suolo. Nella selezione cui avevano partecipato anche l'associazione Amici e il consorzio Fiere e mercati, requisito fondamentale era il costo che poi ricadeva sugli esercenti: Pandolfi ha vinto garantendo che il costo finale della tassa sarebbe stata di 1.125 euro anzichè di 1.700, come avveniva in passato. Elemento che gli ha fatto aggiudicare la gestione. Nell'esposto si contesta proprio questo costo, che nel frattempo sarebbe lievitato, come lo stesso Pandolfi aveva però anticipato in merito ai giorni che servivano per montare e smontare i gazebo. Il Comune aveva concesso dieci giorni in più: 5 a dicembre e altri 5 a gennaio. «Ma mica gratis - aveva commentato - gli uffici hanno voluto altri 9 mila euro per l'occupazione del suolo pubblico. Mi trovo quindi costretto a suddividerli tra i partecipanti che in totale dovranno pagare altri 140 euro a testa». Il suo nome non risulta iscritto nel registro degli indagati. Nell'esposto si fanno chiari riferimenti anche alla gestione della gara da parte dell'Ufficio attività produttive dell'assessorato. Si lamentano presunte irregolarità nella valutazione dei requisiti che hanno portato alla vittoria di Pandolfi. Solo sospetti, finora, tutti da valutare.