Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Ma aprire i negozi nei giorni di festa è inutile e dannoso»

Fonte: La Nuova Sardegna
25 gennaio 2010

DOMENICA, 24 GENNAIO 2010

Pagina 2 - Cagliari





CAGLIARI. «Se la Regione vuole rilanciare il commercio siamo pronti a dare il nostro contributo, ma senza perdere di vista la difesa delle piccole realtà nate, cresciute e con sede fiscale in Sardegna»: lo afferma l’assessore provinciale alle attività produttive, Sandro Cancedda dopo il voto del consiglio regionale sulla legge che consente ai negozi l’apertura a Natale e in altri giorni di festa.
«La decisione di stravolgere l’articolo sulle chiusure - dice Cancedda - va contro i principi enunciati nel 2007 dal piano strategico rurale che voleva dare nuova linfa ai piccoli comuni e alle loro attività. Sarebbe oggi opportuno - prosegue Cancedda - conoscere gli studi e i dati che hanno spinto invece consiglieri ed esponenti della giunta regionale ad affermare che le aperture sempre e comunque delle strutture commerciali incideranno positivamente sui flussi turistici: quanti sono i turisti presenti nella nostra regione durante le festività natalizie che sono disposti ad acquistare in un centro commerciale?».
L’assessore prosegue: «Nel dibattito in aula è stato più volte detto che i sindacati e le associazioni dei consumatori erano favorevoli, proprio perché era dal basso che giungeva la richiesta di apertura indiscriminata: affermazione poi smentita da più parti. Le associazioni non sono state nemmeno convocate dalla commissione regionale al commercio. I sindacati, ancor prima che se ne discutesse in aula, hanno detto no e le confederazioni dei commercianti hanno mostrato perplessità per i danni che questa decisione avrebbe provocato sui piccoli negozi».
Sandro Cancedda rileva anche che gli altri stati europei stanno andando in controtendenza con quanto appena approvato dal consiglio regionale: «La Germania - dice - ha imposto per legge la chiusura totale delle strutture commerciali nei giorni festivi e certamente il flusso turistico di città come Berlino, Monaco e Stoccarda non è inferiore a quello della nostra isola e anche Milano, Roma, Firenze e Torino hanno adottato delle delibere che prevedono la turnazione delle aperture delle strutture commerciali e la chiusura nei giorni di festa». In una Provincia come quella di Cagliari, «dove si registra - conclude Cancedda - una delle più alte densità di centri commerciali, iper e supermercati e una delle maggiori crisi economiche d’Italia, nuovi orari e giorni di apertura festivi difficilmente faranno spuntare dal nulla i soldi nelle tasche dei consumatori sardi per gli acquisti».