DOMENICA, 24 GENNAIO 2010
Pagina 1 - Cagliari
Ritardi e omissioni, infine l’eliminazione di quasi tutte le agevolazioni. Un convegno del Pd
Il piano avrebbe dovuto stimolare l’occupazione
CAGLIARI. Sembrava un importante passo avanti: il rione di Sant’Elia era stato scelto come zona franca urbana (zfu) per cinque anni. Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) aveva deliberato 50 milioni di euro «per ciascuna delle annualità 2008-2009 a 22 zone franche urbane per agevolazioni fiscali e previdenziali a favore di nuovi insediamenti produttivi». Poi il piano è stato frenato e, infine, tutto si è sgonfiato: ora il decreto delle mille proroghe parla solo di sgravi sull’Ici.
La storia racconta che nel 2007 il consiglio comunale aveva dato mandato alla Giunta di partecipare al bando e nell’ottobre del 2008 l’esecutivo aveva scelto il rione di Sant’Elia come area da proporre per realizzare la zfu. Tra i parametri che avevano fatto propendere per Sant’Elia e non per Castello, c’erano il tasso di occupazione in generale e quello femminile in particolare, la percentuale di popolazione giovanile residente, e il livello di scolarizzazione.
In Sardegna, oltre a Cagliari, erano state scelte anche Quartu e Iglesias. Sulla penisola: Catania, Gela ed Erice in Sicilia; Crotone, Rossano, Lamezia Terme in Calabria; Matera in Basilicata; Taranto, Lecce e Andria in Puglia; Napoli, Torre Annunziata e Mondragone in Campania; Campobasso in Molise; Velletri e Sora in Lazio; Pescara in Abruzzo; Massa Carrara in Toscana; e Ventimiglia in Liguria.
La zona franca urbana, si disse, è un’importante opportunità che, se sfruttata adeguatamente, «permette interessanti incentivi fiscali». In particolare, per cinque anni sarerebbe stato possibile: un esonero dal pagamento delle imposte sui redditi (Ires ed Irpef) sino a un massimo di centomila euro, aumentabili di cinquemila per ogni lavoratore assunto. In più vi sarebbero stati gli esoneri: dal versamento dell’Irap (imposta sul reddito delle attività produttive) su un valore massimo di trecentomila euro per ciascuno dei primi cinque anni di attività; dal pagamento dell’Ici per gli immobili posseduti dall’azienda nell’area zfu (unica agevolazione che sembra restare); e dai contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente (il trenta per cento dei quali con residenza nella zfu). Ma ora tutto sembra svanire. E per mostrare «la truffa della zona franca per Sant’Elia», il Pd del gruppo comunale ha promosso per venerdì alle 10 un incontro dibattito all’ex Lazzareto. (r.p.)