Polemiche in commissione. Il Comune: «Ora le condizioni possono essere migliorate»
Quattro famiglie allontanate dall'area di sosta sulla 554
I consiglieri Porcelli e Tocco non ci stanno: «Basta spendere soldi per i nomadi, tanti cagliaritani non arrivano alla fine del mese».
I Sulejmanovic sono andati via. Le quattro famiglie da tempo considerate «elementi di disturbo» nel campo nomadi sulla 554, alla vista dei carabinieri della stazione di Sant'Avendrace (arrivati a eseguire l'ordinanza di allontanamento, da tempo sollecitata dal Comune), hanno deciso di abbandonare spontaneamente l'area di sosta. Sono andati via, portandosi appresso la nomea di responsabili dello stato di tensione creatosi nella struttura che, secondo un rapporto Asl, è ormai invivibile dal punto di vista igienico-sanitario. Ora ci sono le condizioni per avviare la ristrutturazione da tempo programmata dal Comune («non aspettavamo certo l'ordine del giorno del Pd», ha detto ieri l'assessore Piras): 400 mila euro da spendere in infrastrutture e 265 mila per i servizi da fornire a uomini, donne e bambini ospitati.
FORZA ITALIA «Il centro di sosta per nomadi sulla 554 è in condizioni sanitarie precarie? Sgomberiamolo e troviamo un'altra sistemazione per i suoi ospiti. Dove? Lontano da Cagliari». Edoardo Tocco (consigliere regionale del Pdl e comunale di Forza Italia) dice di ripudiare il politically correct : «Tutti devono sapere che quelle condizioni sono state create dagli stessi occupanti di quella struttura - dice - il Comune negli anni ha già speso centinaia di migliaia di euro. Non vedo perché questo debba succedere ancora». Forse per assicurare condizioni di vita più vicini a quelle umane. «Spiace leggere di bimbi che giocano in mezzo ai topi - conclude - ma dobbiamo pensare anche ai tanti cagliaritani che non arrivano alla fine del mese».
APPELLO ALLA CURIA Preoccupazione condivisa, con toni diversi, dal collega forzista Maurizio Porcelli, componente della commissione Servizi sociali, che (non senza polemiche) si è riunita ieri: «Ho detto all'assessore che i fondi previsti per il campo nomadi mi sembrano eccessivi, soprattutto se si pensa al fatto che da anni si parla di trovare una soluzione alternativa e più adeguata e mai niente è stato fatto», si lamenta. «Vogliamo rattoppare una situazione che fra sei mesi sarà comunque precaria, visto che sono i nomadi stessi a creare questa situazione», aggiunge, «a questo punto, considerato che il ventilato trasferimento a Macchiareddu appare difficile, lancio un appello alla Curia, perché ci aiuti a trovare una soluzione alternativa. Del resto proprio dalla Chiesa locale arrivano sollecitazioni pressoché quotidiane sul tema dell'accoglienza». ( a. mur. )
23/01/2010