Dimenticati divieti e ordinanze di sgombero emessi ad agosto a causa del pericolo crolli
La strada di nuovo trafficata: i residenti scrivono a Bertolaso
L'ordinanza di sgombero è stata eseguita solo parzialmente perché una famiglia di via Castelfidardo non ha mai abbandonato l'abitazione.
Dopo l'allarme dell'estate scorsa in via Peschiera tutto è tornato come prima: niente cartelli di divieto di sosta, auto parcheggiate ovunque, passaggio continuo di auto e mezzi pesanti.
Come se l'estate scorsa non ci fosse stato nessun allarme crolli, come se dal Municipio di via Roma (dall'ufficio di gabinetto del sindaco Emilio Floris) non fosse partita un'ordinanza di sgombero di due palazzine, le cui crepe sui muri avevano fatto temere che il rischio di cedimenti fosse imminente. Decisione che, a distanza di quattro mesi, è rimasta almeno parzialmente inapplicata.
«BERTOLASO CI AIUTI LEI» Per questo, con una lettera inviata alcuni giorni fa alla sede nazionale della Protezione civile - e per conoscenza anche al Comune e alla Regione - il comitato dei residenti denuncia l'immobilismo degli ultimi cinque mesi e chiede che siano poste in essere tutte le azioni necessarie per rimettere in sicurezza l'ormai famigerato rione-gruviera che comprende le vie Peschiera, Montenotte, Marengo, Castelfidardo, Pastrengo e Goito.
«RISCHIO IMMINENTE» Ad agosto il rischio cedimenti era stato descritto dagli esperti come «imminente», al punto che dal Comune erano partite due ordinanze di sgombero immediato, indirizzate ai residenti di due palazzine attigue di via Castelfidardo che presentavano vistose crepe sulle mura perimetrali. Parallelamente, un'altra ordinanza dell'assessorato alla Viabilità imponeva la chiusura al traffico del rione, con l'obiettivo di evitare che il transito dei mezzi potesse provocare nuovi cedimenti, come quello dell'8 agosto 2008 con un'automobile inghiottita in piena notte da una voragine stradale.
TUTTO BLOCCATO A distanza di cinque mesi dalle ordinanze, la messa in sicurezza sembra lontana, eppure dell'emergenza non si parla più. Lo sgombero ordinato in fretta e furia il 15 agosto, con il sindaco Emilio Floris e il vicesindaco Maurizio Onorato in ferie e lontani dalla città, è stato eseguito solo parzialmente perché una famiglia, quella residente al numero civico 1B di via Castelfidardo, non ha mai lasciato la propria abitazione. E di recente anche la viabilità è tornata ad essere quella di prima perché le transenne che per mesi avevano impedito l'accesso ai mezzi sono sparite durante le feste natalizie e nel quartiere hanno ripreso ad affluire in massa sia i mezzi pesanti che le macchine degli studenti della vicina facoltà di Ingegneria che parcheggiano anche in curva, in doppia fila e sulle strisce pedonali.
CAMPO DI BATTAGLIA L'unico intervento effettuato è il ripristino delle condotte idriche e fognarie a opera di Abbanoa. Ma prima di andarsene, gli operai hanno lasciato un vero e proprio campo di battaglia, con marciapiedi rotti, lampioni non funzionanti, tubi volanti e transenne. Sacrosante, quindi, le rimostranze dei residenti: «La situazione è confusa», commenta Luciano Pusceddu, titolare del market di via Peschiera, «e auspichiamo che possa risolversi con la messa in sicurezza del sottosuolo». I residenti si chiedono se le ordinanze siano ancora in vigore e se il pericolo annunciato l'estate scorsa sussista ancora. L'assessore alla Viabilità Maurizio Onorato ha precisato che le ordinanze non sono mai state revocate: «È probabile», ipotizza, «che gli operai di Abbanoa abbiano spostato le transenne per lavorare e non le abbiano poi rimesse a posto. In tal caso le rimetteremo». A quattro giorni da questa promessa la situazione non è cambiata.
PAOLO LOCHE
25/01/2010