Il dibattito. Verrà attivato un tavolo permanente tra la Difesa e gli Enti locali
I sindaci sardi chiedono un co-uso delle zone recintate
Prima di incontrare i sindaci dei paesi più in difficoltà per la presenza delle servitù militari, il sottosegretario alla Difesa, Giuseppe Cossiga, era stato ricevuto dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci . Il Governatore ha ringraziato Cossiga per la visita e per l'attenzione rivolta ai problemi dell'Isola, ricordando il suo impegno personale e l'azione continua del tavolo permanente Stato-Regione, istituito lo scorso luglio. Cappellacci ha anche sottolineato la valenza positiva del confronto con gli Enti Locali nelle principali tematiche che non possono essere affrontate senza una partecipazione diretta dei rappresentanti del territorio.
Al Campo Rossi è intervenuto anche Salvatore Cicu , che nello scorso Governo Berlusconi aveva ricoperto lo stesso ruolo, sottosegretario alla Difesa, e ha ricordato il suo indirizzo: «Caserme e territorio che non servono più ai militari per le loro attività istituzionali, devono essere dismessi. Tutto il resto deve essere il più possibile utilizzato insieme ai civili». Il riferimento è a porti, strade, spiagge, spazi a mare, richiesti ieri dai diversi sindaci intervenuti nell'incontro al Campo Rossi. Considerato il primo passo di un tavolo tecnico permanente tra Difesa, Regione ed Enti locali sulle servitù militari, applaudito anche dal sindaco di Cagliari, Emilio Floris : «Nella nostra città ci sono ancora tanti argomenti in sospeso con i vertici militari ma il rapporto è ben avviato e proficuo».
Mondo Angius , sindaco di Arbus, ha esposto le difficoltà dei pescatori del suo paese: «Occorre una nuova delimitazione delle aree militari nel poligono di Capo Frasca, anche in considerazione delle zone di interesse ambientale comunitario e di valenza archeologica presenti nel territorio militare. Oggi gli indennizzi arrivano ogni cinque anni, bisogna ridiscutere questo termine». Il primo cittadino di Arbus ha anche espresso le sue preoccupazioni sull'eventuale inquinamento da uranio impoverito: «Vogliamo sapere la verità». Gian Pietro Pili , sindaco di Terralba, ha chiesto un corridoio a mare per i 140 pescatori del suo paese: «Sia il mare sia la laguna sono off limits per esigenze militari, così muore un'economia».
Gianfranco Piu , sindaco di Villaputzu, sollecita invece il co-uso di tutte quelle parti del poligono di Quirra che possono essere destinate anche alla balneazione, all'allevamento e all'agricoltura: «Accogliamo con soddisfazione l'impegno del sottosegretario di ridurre i tempi per il pagamento degli indennizzi ai Comuni e ai pescatori», ha dichiarato.
A Perdasdefogu invece il sindaco Walter Vittorio Mura chiede al Ministero della Difesa una riconversione del poligono: «Vogliamo crescere, anche per trattenere i giovani, soprattutto i laureati. Così ci proponiamo come polo di eccellenza per la sperimentazione dei velivoli senza pilota. Le industrie non devono emigrare altrove. Il progetto della pista ci sta molto a cuore, ma sarebbe utile anche ospitare nel poligono il distretto nazionale della Protezione civile, di cui l'intera Isola sente la necessità».
Pascoli, spiagge, porticcioli: gli stessi problemi sono vissuti nella costa Sud Occidentale, tra Sant'Anna Arresi e Teulada. «Occorrerebbe una maggiore collaborazione tra Comuni e militari - interviene il primo cittadino di Sant'Anna Arresi, Paolo Dessì , convinto «che il poligono non sia per forza una componente negativa nel territorio». Curiosa la proposta alla Difesa di promuovere cantieri di rimboschimento in una zona destinata poi a essere bombardata, ma comunque è il segnale di una visione tutt'altro che anti-militarista del problema servitù. Gianni Albai , sindaco di Teulada, come il suo collega di Perdasdefogu sollecita maggiori investimenti: «Confidiamo molto nell'ipotesi di esercitazioni virtuali, in grado di rispettare l'ambiente e di attirare le forze armate straniere». Anche Albai sollecita maggiore chiarezza sul caso uranio impoverito: «La gente vuole conoscere, sapere. I risarcimenti concessi dallo Stato ai malati reduci dalle missioni o dagli addestramenti nelle aree militari hanno sollevato nuovamente un problema molto sentito». E che lo sarà anche di più quando a Teulada arriverà il reggimento dei bersaglieri, altri 5-600 giovani che il sindaco spera possano trovare casa nel centro abitato del paese.
Il sottosegretario Giuseppe Cossiga ha auspicato che gli incontri con i sindaci diventino mensili: «Magari organizzandoli per tematiche e coinvolgendo alla fine tutti i 70 comuni sardi che ospitano le diverse strutture militari». (p.c.)
26/01/2010