Pubblica amministrazione. Battaglia per applicare la legge
È prevista da una legge (la 145 del 2002) ma ancor oggi, a 8 anni di distanza, si combatte per ottenere il riconoscimento della qualifica giuridica di vicedirigente nella pubblica amministrazione. «Siamo davanti a un clamoroso e intollerabile vuoto di tutela», denuncia in una lettera l'avvocato Raffaello Capunzo, professore associato all'Università Federico II di Napoli, rappresentante dei lavoratori pubblici in questa controversia.
I FATTI La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: le migliaia di dipendenti, ministeriali e non, che ambivano dopo anni al riconoscimento di un superiore livello funzionale, «certamente più aderente e consono alle mansioni quotidianamente svolte oltre che alla professionalità medio tempore acquisita», si trovano nell'impossibilità di vedersi riconosciuto, stante l'inerzia delle competenti amministrazioni centrali, quanto ad essi riconosciuto da una legge dello Stato. Né la giustizia amministrativa né il giudice ordinario sono riusciti a garantire alcuna tutela. «A questo punto - dice l'avvocato Capunzo - la questione assume un rilievo politico». In attesa che sia il ministro Renato Brunetta a risolvere il caso e a ridare una speranza ai molti funzionari pubblici rimasti delusi. Speranze affossate, in ultimo, dal Consiglio di Stato per quanti vedevano nel giudice amministrativo una possibile via di tutela per superare l'inerzia della pubblica amministrazione. Per vedersi riconosciuta la qualifica di vicedirigenti, pur in presenza dei requisiti richiesti dalla legge, bisogna ancora aspettare.
26/01/2010