Il sindaco: «Non sono contrario». An: «Niente vie ai condannati». Il Pd: «Nessuna fretta»
Proposta di un consigliere socialista. E la politica si divide
Il dibattito, ancor prima di arrivare all'attenzione dell'assemblea, si è acceso tra i gruppi consiliari.
Intitolare una strada, un parco o una piazza in ricordo di Bettino Craxi, l'ex presidente del Consiglio morto ad Hammamet (da latitante o da esule, a seconda dei punti di vista) il 19 gennaio di dieci anni fa? La proposta, destinata a far discutere, è stata presentata ieri dal consigliere comunale Mondo Perra, segretario provinciale dei Socialisti, sotto forma di ordine del giorno da discutere in Consiglio. E il dibattito, ancor prima di arrivare all'attenzione dell'assemblea civica, si è scatenato negli ambienti della politica, in attesa (come già successo nel resto d'Italia) di propagarsi al resto della città. Il sindaco Floris, ad esempio, non esclude a priori l'eventualità, «specie dopo le parole recentemente pronunciate dal capo dello Stato a proposito del ruolo storico svolto dall'ex leader socialista».
LA PROPOSTA La lettera giunta sul tavolo del presidente del Consiglio comunale Sandro Corsini chiede un dibattito sulla figura dell'ex premier e chiede che vengano avviate le procedure per l'intitolazione dello spazio pubblico alla sua memoria. «Crediamo che, a distanza di dieci anni dalla sua scomparsa, ne vengano esaltate le doti del leader che ricoprì vari ruoli di primaria importanza nel panorama politico italiano: segretario del Psi e presidente del Consiglio dei ministri - dice Mondo Perra - un ruolo di primissimo piano nel panorama nazionale e internazionale fino al 1992, vigilia della stagione di Mani pulite, che svolse un ruolo determinante nel rimescolare gli ideali negli animi degli italiani». E con le condanne penali e la fuga in Tunisia come la mettiamo? «È passato tempo sufficiente perché si possa valutare con serenità quella che è stata una stagione d'odio e condanne vissute sia dal protagonista che dal suo partito politico come ingiuste».
LE ISTITUZIONI Il sindaco Emilio Floris è anche presidente della commissione comunale per la toponomastica: «Come detto, credo che sull'argomento si possa aprire un dibattito tra le forze politiche - preannuncia - la figura di Craxi, certamente complessa, merita questo approfondimento. Le parole pronunciate dal presidente Napolitano in occasione dell'anniversario della sua morte («fu uno statista di primo piano, controverso, ma vittima di un trattamento poco indulgente») possono rafforzarci in quest'opera di rivalutazione». Il presidente dell'assemblea Sandro Corsini , anch'esso membro della commissione, sembra condividere la posizione del sindaco: «Non sono mai stato socialista né un suo tifoso personale», precisa, «ma a mio avviso Craxi è stata una figura indiscutibilmente di primo piano nella politica italiana. Di lui si ricorda solo il crepuscolo e si scorda l'opera innovatrice e il ruolo di leadership che seppe esercitare. Non avrei veramente nessuna difficoltà a prendere in considerazione l'ipotesi di assegnargli uno spazio pubblico».
I GRUPPI La proposta è però accolta, almeno per ora, tiepidamente dai consiglieri: «Credo che non sia opportuno pensare di dedicare uno spazio pubblico a un politico condannato con sentenza passata in giudicato - dice il capogruppo di Alleanza nazionale Alessandro Serra - credo che questa condizione precluda ogni possibile approfondimento di meriti e demeriti di tipo politico. Personalmente non sono favorevole». E in maniera simile la pensa anche Lino Bistrussu che, per conto del gruppo dei Riformatori, siede nella commissione per la toponomastica: «Non discuto che si sia trattato di un politico di primo piano, ma occorre non scordare le modalità con le quali si è conclusa la sua carriera isituzionale - sostiene - sono contro le riabilitazioni di tipo personale, o i discorsi legati al fatto che lui sia stato l'unico a pagare in un diffuso sistema di corruzione. Se anche altri sono stati responsabili, la cosa migliore è far pagare anche loro. Riabilitare Craxi non serve». Il capogruppo del Pd Ninni Depau motiva i sui dubbi con le strumentalizzazioni sull'eredità politica dell'ex leader socialeista: «Diffido delle proposte che hanno un sapore ideologico - confida - questo tipo di dibattito ha l'effetto di danneggiare la stessa figura di Craxi. Ci si divide evitando un ragionamento sensato: l'aver vissuto l'ultima parte della sua esistenza da latitante non ne diminuisce i meriti di statista ma è vero anche che i suoi meriti non rendono meno gravi i reati. Occorre un'analisi più distaccata, ora non ci sono le condizioni per portarla a termine».
I TECNICI Dello stesso organismo comunale fanno parte che alcuni tecnici, tra i quali lo storico Francesco Cesare Casula : «Sono favorevole - dice il docente universitario - faccio lo storico e non il moralista. A me compete dire se quella di Craxi sia stata una figura meritevole di essere ricordata. Credo che, a questo proposito, non ci possano essere dubbi. E poi sono contrario alla dannatio memoriae ». Concorda anche l'ex capo ufficio stampa della Regione Lucio Artizzu , anch'egli componente della commissione: «Condivido nella sostanza il discorso che è stato recentemente fatto dal presidente della Repubblica - rivela - le riserve sui problemi giudiziari possono e devono essere superate. Credo che il rilievo della figura politica sia stato assoluto». Ada Lai , dirigente dell'Area per i servizi al cittadino, nella commissione svolge un ruolo tecnico: «A prescindere dalla fondatezza della richiesta, non sarà comunque facile trovare un'eventuale spazio da intitolare all'ex premier: le ultime vie disponibili sono state assegnate nel novembre scorso».
ANTHONY MURONI
26/01/2010