L'inchiesta. La Procura indaga, Porcelli sereno: «La gente vuole spettacoli, non si interessa di appalti o gare»
Pellegrini: occorre un cambio di metodo Depau (Pd): una gestione poco trasparente
Dopo anni di affidamento, per l'Anfiteatro potrebbe essere la stagione della gara. Non solo. C'è chi spera che il terremoto che ha scosso il monumento possa far crollare la “legnaia”. L'indagine della Procura sugli spettacoli all'Anfiteatro e sulla sua gestione “allegra”, che coinvolge dirigenti e vertici di Sardegna Concerti, ha scatenato diverse reazioni in Comune. E il dubbio non è più legnaia sì, legnaia no. La questione ora riguarda la gestione. Si farà la gara o si procederà per affidamento diretto come si è fatto fino ad oggi? L'assessore alla Cultura Giorgio Pellegrini ha ammesso che «dati i rischi servirebbe un cambio di metodologia»: quindi da affidamento diretto, si potrebbe arrivare ad una gara per la gestione. «Emergono episodi oscuri con una frequenza sempre più accelerata », accusa il capogruppo Pd Ninni Depau, «sulla gestione arbitraria di beni patrimoniali e su quelli di valore artistico. Penso che ci sia un problema strutturale di incompatibilità tra la trasparenza amministrativa e alcuni dirigenti, supervalutati, ma troppo spesso al centro di episodi di cattiva amministrazione ». «Si tratta di una questione squisitamente amministrativa e non politica», precisa Maurizio Porcelli, presidente della commissione Cultura, «e da non amministrativo non saprei rispondere a domande sulla procedura burocratica. Personalmente ciò che mi interessa», conclude, «è che l'anfiteatro possa ospitare la stagione estiva e soprattutto che possa funzionare. Se la gestione è aggiudicata con gara o trattativa privata ai cittadini interessa poco». Il sindaco Floris, durante il sopralluogo della commissione Cultura all'anfiteatro ha annunciato un'altra stagione di spettacoli e nessuna rimozione della “legnaia”. In attesa di un concorso di idee, da bandire assieme alla Regione, finalizzato a valorizzare l'antica arena romana, assieme all'orto dei cappuccini, l'orto botanico e la villa di Tigellio. Ma c'è chi storce il naso e spera in un finale diverso. «Da anni e in tutte le sedi abbiamo sollevato la questione dell'utilizzo dell'Anfiteatro», attacca Stefano Deliperi del Gruppo di Intervento giuridico, «destinato, non solo per legge, ma anche per il buon senso, ad una fruizione culturale e turistica e non per fare affari solo per pochi. Su questi aspetti grazie, alla Procura si stanno diradando alcune nebbie. Speriamo che vedano a fondo su tutti gli aspetti». ¦ EN.NE.
La società: siamo puliti ¦
¦ «Non abbiamo commesso alcun reato e abbiamo la massima fiducia nell’operato della magistratura. Valutiamo positivamente la decisione della Procura di sottoporci finalmente all’interrogatorio sui fatti che ci vengono contestati e siamo assolutamente certi che la correttezza del nostro operato verrà acclarata già nel corso delle indagini preliminari ». Così attaccano i rappresentanti di Sardegna Concerti Massimo e Michele Palmas e Maria Gabriella Manca, coinvolti assieme ai dirigenti comunali nell'inchiesta sull'uso dell'Anfiteatro. «Il bombardamento mediatico», aggiungono però, «sta già arrecando gravi danni alla nostra attività e abbiamo fondate ragioni per ritenere che qualcuno cercherà di ricavarne un indebito vantaggio. Per questo motivo abbiamo dato incarico ai nostri legali di dare seguito ad ogni azione giudiziaria utile ad identificare gli autori di eventuali fatti calunniosi nei nostri confronti».