Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Veleni contro di me? Vado avanti»

Fonte: L'Unione Sarda
21 gennaio 2010

il caso L'azienda di famiglia ha una controversia da 210 milioni con l'Agenzia delle dogane. La replica: «Il Cagliari non c'entra» 

Cellino su vicenda Sem e stadio: confermo gli impegni

Il sindaco Floris non si fa condizionare: «Cellino ha mostrato di essere un imprenditore solido. E sul Sant'Elia non torno indietro».
È tempo di dossier, indagini parallele, sgambetti, accuse e difese. L' affaire nuovo stadio, combinato al tentativo di scalare i vertici della Premier league (attraverso l'acquisto del West Ham) ha avuto l'effetto di riaccendere i riflettori su passato e presente di Massimo Cellino. Così alcuni quotidiani inglesi e nazionali hanno (ri)tirato fuori cose note e meno note: prima i patteggiamenti per truffa all'Ue e falso in bilancio e poi i rischi finanziari ai quali sarebbe esposta l'azienda Sem, fondata dal padre Ercole e oggi gestita dalla sorella Lucina. Le vicende sono rimbalzate in Consiglio comunale, dove qualcuno ha velatamente sostenuto che possano registrarsi ripercussioni sulla questione-stadio.
IL CASO SEM La società di famiglia, che per anni si è occupata di commercio di granaglie, è in liquidazione: il 49,67 per cento è di proprietà di Lucina Cellino e il restante 49,3 del fratello Massimo. A fare notizia è la controversia che la oppone all'Agenzia delle Dogane: una cartella esattoriale del 1993, contestata dalla Sem e ora pari a 208 milioni di euro. Si riferirebbe a tasse non pagate ed è attualmente al centro di una controversia giudiziaria che, nei precedenti gradi di giudizio, ha conosciuto alterni successi. L'Agenzia delle entrate ha ricorso alla commissione di ultima istanza, dopo due pronunciamenti dall'esito opposto: uno favorevole alle Dogane e l'altro alla Sem.
LA REPLICA «Sono amareggiato per questo fuoco di fila - commenta il massimo dirigente rossoblù - si arriva a tirar fuori la questione Sem, quando tutti sanno che si tratta di una società in liquidazione e nella quale non ho nessun ruolo operativo, visto che non sono nemmeno fideiussore. La vicenda meriterebbe di non essere commentata, posso solo dire che fin qui la società ha dimostrato di essere nel giusto e che quella cartella non dovrà essere pagata, né del tutto, né in parte. Ma anche se così non fosse, non ci sarebbero ripercussioni sul Cagliari calcio, visto che si tratta di entità societarie e finanziarie separate». Di più il presidente non vorrebbe dire: «Confermo di essere intenzionato ad andare avanti con i programmi - conclude - la squadra e la società vanno bene, sul tavolo c'è ancora la questione dello stadio. Il Comune sta facendo la sua parte ma sono un po' deluso per la scarsa risposta dei tifosi».
LE REAZIONI Il sindaco Emilio Floris dice di non essere condizionato dalle “voci”: «Cellino ha un carattere particolare e suscita sentimenti forti, sia nella critica che nell'elogio - sostiene - per quel che riguarda lo stadio non ci sono problemi. Stiamo predisponendo un bando pubblico, al quale parteciperà anche il Cagliari calcio. Se dovesse vincerlo non sarei preoccupato anche per un altro motivo: ha dimostrato di saper gestire molto bene la sua società». Persino il consigliere riformatore Lino Bistrussu, storico oppositore al progetto-stadio, non calca la mano: «Si tratta di vicende complesse e ancora in fase di definizione, non credo debbano entrare nel dibattito politico - dice - non ho nulla di personale nei confronti di Cellino: se vincerà il bando e si presenterà con i soldi non ci saranno problemi». Più duro il capogruppo Pd Ninni Depau: «Chiediamoci se è giusto agevolare un imprenditore che ha le capacità finanziarie per tentare scalate a livello europeo e risulta coinvolto in contenziosi tributari come quelli citati».
ANTHONY MURONI

21/01/2010