Stampace basso. Il comitato Civiltà e Sviluppo raccoglie 300 firme per chiedere la ztl notturna
Nuova raccolta firme del Comitato di Stampace “Civiltà e Sviluppo” per l'istituzione della ztl notturna e per maggiori controlli nelle strade di Stampace basso e contro l'inquinamento acustico di alcuni locali.
Il portavoce, Federico Ibba, chiede che il sindaco Emilio Floris e il Consiglio comunale prendano in considerazione la possibilità di istituire la zona a traffico limitato notturna nelle vie che al calar della sera sono maggiormente trafficate per la presenza di locali, in particolare via Mameli, viale Trieste, corso Vittorio Emanuele e via Caprera.
L'ESPOSTO «La serena convivenza tra i residenti e gli avventori incivili che invadono le strade del quartiere durante i fine settimana è sempre più difficile», dice Ibba, che ha raccolto circa 300 firme e che recentemente ha inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica.
«I residenti hanno bisogno di essere ascoltati e difesi. Anche di recente abbiamo visto proposte a vantaggio del commercio, come quella per la pedonalizzazione di via Roma e del largo Carlo Felice, e mai istanze a difesa dei residenti. Rinnoviamo l'appello al sindaco e chiediamo un incontro con una nostra delegazione per proporre l'istituzione della ztl anche notturna, come succede a Castello e l'insonorizzazione dei locali notturni che fanno “ballare” anche gli inquilini dei piani superiori e dei palazzi affianco».
LE RICHIESTE Il comitato Civiltà e sviluppo auspica che «lo sviluppo del quartiere, che già sopporta la presenza del traffico diurno degli uffici pubblici, diventi compatibile anche con gli abitanti che ci vivono e pagano le tasse comunali». Ma per Ibba non è solo un problema di inquinamento acustico ma anche «di deterioramento degli arredi urbani e dei beni privati (cabine telefoniche e ingressi dei palazzi utilizzati come latrine, danneggiamento costante delle automobili in sosta). Ormai la misura è colma», aggiunge il portavoce del comitato, «ed è impossibile la convivenza con la maleducazione e l'inciviltà degli avventori dei locali che non abitandoci pensano di poter prevaricare le comuni regole di rispetto che sono sicuro non mancherebbero di rispettare nelle loro abitazioni».
20/01/2010