Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ostello, un letto per 17 mila persone

Fonte: L'Unione Sarda
20 gennaio 2010

Un bilancio positivo otto mesi dopo l'apertura della struttura nel quartiere Marina

Ospiti da tutto il mondo: il 30 per cento arriva dalla Spagna

In bassa stagione il 90 per cento degli ospiti arriva da paesi stranieri. Dopo gli spagnoli, i più rappresentati sono tedeschi, inglesi e francesi.
“Nessun giovane deve essere respinto”: è la filosofia dell'ostello della Marina. Una filosofia che hanno avuto modo di conoscere in 17 mila: sono tanti gli ospiti che la struttura ha accolto dal giorno della sua apertura, avvenuta a metà aprile dello scorso anno. A otto mesi di distanza, il primo bilancio dell'ostello è decisamente positivo. La conferma arriva da Gigi Lao, presidente regionale dell'Associazione italiana alberghi per la gioventù. «Per tutta l'alta stagione, l'ostello ha riempito tutti gli spazi. Addirittura in alcune situazioni siamo andati in overbooking ». Ma, appunto, dal momento che “nessun giovane deve essere respinto”, una soluzione è stata trovata ugualmente. «Abbiamo dirottato questi giovani in strutture della zona. Naturalmente a nostre spese».
LO SPAZIO Eppure l'ostello della gioventù è tutt'altro che piccolo: nelle sue 36 stanze accoglie 125 posti letto. «Che, in realtà, possono diventare anche 130 in situazione d'emergenza». È, però, capitato che ci siano arrivati potenziali ospiti, durante l'estate, senza prenotazione. «E, nostro malgrado, siamo stati costretti a respingerli».
GLI OSPITI C'è un dato che rende particolarmente orgogliosi i responsabili dell'ostello: la struttura ha davvero un respiro internazionale. Solo nell'alta stagione, ci sono tanti ospiti italiani. «Invece, negli altri periodi, il novanta per cento di chi occupa le stanze è di persone che arrivano dall'estero». A fare la parte del leone, complici i voli low cost , sono gli spagnoli. «Rappresentano oltre il trenta per cento dei nostri ospiti». Poi, a seguire nella “classifica” per nazioni, ci sono i tedeschi, gli inglesi e i francesi. Ma, al check in vengono mostrati passaporti di tutto il mondo. «Abbiamo avuto ospiti neozelandesi, messicani, australiani. Insieme, naturalmente, a tantissimi altri giovani che arrivano da altri paesi europei». Tutti utilizzano la struttura per dormire nei giorni in cui visitano la città. Ma anche per incontrare e conoscere loro coetanei. «È stato molto bello il caso di un coro di 35 austriaci che avevano scelto l'ostello come base da dove ogni giorno partivano per cantare nei vari centri dell'Isola. Ebbene, questi ragazzi usavano le sale anche per provare. E gli ospiti di quel periodo si sono ritrovati a godere di uno spettacolo fuori programma decisamente gradito».
MARCELLO COCCO

20/01/2010