MARTEDÌ, 19 GENNAIO 2010
Pagina 2 - Cagliari
Il neo segretario cittadino del Pd punta alle primarie entro novembre
ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. «Il nome del candidato sindaco entro l’anno, da nominare con le primarie», questo il proponimento di Yuri Marcilasi, laurea in Scienze politiche, 36 anni, impiegato regionale ed ex sinistra giovanile dei Ds, neo eletto (sabato scorso) segretario cittadino del Pd.
Su di lui vengono riversate molte speranze: in primo luogo quella di ridare fiducia all’area del suo partito visto che hanno votato solo il sessanta per cento degli iscritti. «La mia campagna elettorale è stata fatta all’interno dei singoli circoli - spiega - proprio per coinvolgere il maggior numero di persone».
- La scelta di un giovane sembra anche una risposta alle polemiche sui personaggi «ingombranti», nel bene e nel male, provenienti dall’ex Ds e dalla Margherita. Che cosa risponde l’interessato?
«Direi che innovare è senza dubbio più difficile in una città come Cagliari. Detto questo, però, vorrei precisare che gli “anziani” hanno dato tutto il loro appoggio a questo cambiamento».
- La sua elezione ha visto una dialettica molto accesa all’interno dei Ds. E ora che farà?
«Occorre un percorso unitario che punti non solo a inserire nell’esecutivo del partito i settori che hanno appoggiato Egidio Tagliarini (mozione Franceschini - ndr), ma è necessaria una mobilitazione sui temi politici e sociali».
- Elezioni comunali: tradizionalmente il centro sinistra in città ha sempre aspettato all’ultimo momento per il candidato sindaco...
«Le elezioni saranno nel 2011, ma ora occorre accelerare: entro quest’anno dovremo avere il candidato».
- In questi giorni si parla molto di primarie...
«Credo che per le cariche istituzionali siano un obbligo. Noi dovremo farle entro novembre. Per questo penso che si debba iniziare a lavorare subito sul futuro governo della città. E anche per i candidati di lista. L’ultima volta erano prevalentemnte interni e con poco seguito».
- Secondo lei che caratteristiche dovrebbe avere il candidato sindaco?
«Essere una persona autorevole e conosciuta, non necessariamente interna ai partiti della coalizione».
- Cagliari ha molti problemi, secondo lei quali i più urgenti?
«Il lavoro innanzi tutto. L’amministrazione possiede uno dei patrimoni più consistenti d’Italia (in termini di valore pro-capite), ma lo si valorizzata. Mentre se lo fosse potrebbe contribuire ad alleviare la disoccupazione. Poi c’è la questione degli anziani che in una città con un indice di vecchiaia così alto, è determinante: occorrono più servizi e interventi mirati per le fasce più deboli».