SABATO, 16 GENNAIO 2010
Pagina 1 - Cagliari
L’amministrazione comunale dovrà versare al Tecnocasic la sanzione per la raccolta differenziata
Nel 2006 non è stata raggiunta la quantità minima
ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. Il Comune dovrà pagare le sanzioni del 2006 sulla raccolta differenziata, che complessivamente ammontano a cinque milioni. In quell’anno l’amministrazione, impastoiata dalle questioni della società mista Sam, non raggiunse il livello minimo previsto.
Lunedì scorso il tribunale civile di Cagliari ha emesso un decreto ingiuntivo, su istanza del Tecnocasic, in cui si chiede all’amministrazione municipale di pagare la sanzione inflittagli nel 2006 dalla Regione. Il Comune, con alle spalle la vicenda fallimentare della Sam (sciolta dopo una serie di ricorsi e controricorsi da parte delle società che avevano partecipato all’appalto per la costituzione della società mista), non aveva raggiunto il dieci per cento imposto dalle norme nazionali entro il giugno di quell’anno. Da qui la richiesa di pagamento a cui l’amministrazione aveva fatto opposizione, creando però un altro pasticcio (di cui si parla in un altro articolo di questa pagina). Poi c’era stato il tentativo di accordo Regione-Comune per riassorbire la cifra negli investimenti sulla differenziata. Ma alla fine la decisione del tribunale.
Nel giugno del 2006 l’allora consigliera comunale della Margherita Rita Carboni Boy aveva denunciato con forza la situazione lamentando lo stato di «estrema confusione». Intanto l’amministrazione aveva iniziato a muovere i primi passi con la raccolta differenziata: dei cartoni per le grandi utenze e per gli esercizi commerciali. E dell’umido per le maggiori strutture commerciali e i mercati. Data a quel periodo, inoltre, la polemica sul modo di eseguire la differenziata: raccolta per aree o porta a porta?
In questi ultimi anni la percentuale di questo tipo di raccolta è aumentata, seppure non sufficiente per i parametri generali. In paralleno il settore continua a essere uno dei più spinosi. A fine 2009 c’è stato un altro rinvio per il mega appalto dei rifiuti: trecentonovanta milioni di euro per nove anni di gestione del servizio. Un bando che si sta caratterizzando non solo per la cifra in gioco, ma anche per la lunghezza del suo iter. Il sindaco Emilio Floris ha infatti emanato un’altra ordinanza che impone all’Ati (l’associazione di imprese che gestisce il servizio) di continuare a operare per altri sei mesi. Decisione che ha sollevato la protesta dell’opposizione e del Pd comunale in particolare, che hanno sottolineato come si «tratti della settima proroga nell’arco di tre anni». E denunciato anche che il costo del servizo «è passato in questi ultimi anni da 22 milioni annui a 32», a fronte di una tassa per i cittadini (la Tarsu) tra le più alte d’Italia.