Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Vertenza gas: udienza finale il 19 marzo

Fonte: La Nuova Sardegna
18 gennaio 2010

DOMENICA, 17 GENNAIO 2010

Pagina 2 - Cagliari



Il Comune ha ricorso dopo aver accettato di pagare 37 milioni



Il giudice deciderà se la transazione firmata è valida

CAGLIARI. Si avvicina il giorno della resa dei conti tra l’amministrazione comunale e l’Isgas, l’azienda che ha realizzato e che gestisce la rete del gas di città: il giudice civile Grazia Bagella ha fissato per il 19 marzo l’udienza che potrebbe mettere fine alla controversia con l’avvio alla decisione. Per il comune è un appuntamento vitale: c’è in ballo una cifra fra i 37 e i 40 milioni di euro che Isgas rivendica legittimamente in base a una transazione firmata il 19 maggio 2005. Un accordo scritto che obbliga l’amministrazione Floris a versare il corrispondente del dieci per cento del bilancio comunale nelle tasche della società che per quasi quattordici anni ha gestito «in via provvisoria» il servizio del gas in un saliscendi di ricorsi e di cause. Transazione firmata, dopo una delibera della giunta, malgrado il ministero dei lavori pubblici sostenga l’esatto contrario: sarebbe il privato in debito di due milioni nei confronti del comune. Ma nell’atto transattivo firmato dagli uffici comunali la giunta Floris ha incredibilmente accettato di riconoscere un debito di quaranta milioni e si è impegnata a saldarlo una volta ottenuto un lieve sconto: tre milioni. Nel frattempo, fra rivalutazioni e spese, la cifra è cresciuta e si è riavvicinata ai 40 milioni originari. Quanto avvenuto dopo è nelle cronache del 2009: fatta la frittata, l’amministrazione ha cercato di resistere e si è rivolto all’avvocato Antonello Angioni perchè insieme al legale del comune Carla Curreli impugnasse l’atto di citazione in giudizio notificato all’amministrazione da Isgas, che chiede i soldi e naturalmente li vuole subito. D’altronde la società romagnola sembra avere in mano tutti gli assi: è stato l’avvocato Angelo Luminoso a elaborare il testo dell’atto di transazione. Sindaco e assessori l’hanno approvato e sottoscritto senza far controllare i dati. Un errore che ancora brucia.
L’avvocato Angioni, in una domanda riconvenzionale articolatissima, ha ribattuto elencando presunti vizi nel servizio del gas: solo nel 2006 le perdite nella rete sono state pari a 700 mila metri cubi, pari al venti per cento del prodotto e chiede che sia aggi non corrisposti sul fatturato.
L’udienza finale si sarebbe dovuta svolgere il 27 novembre, ma il giudice Bagella ha disposto un rinvio d’ufficio legato al carico di ricorsi. E’ molto probabile, in questa causa che si gioca tutta su questioni di diritto, che a marzo il magistrato si riservi per la sentenza. A quel punto potrebbero passare ancora alcuni mesi prima di arrivare alla conclusione della controversia. Una cosa è certa: se il giudice dovesse dare ragione all’Isgas l’amministrazione comunale dovrà pagare indipendentemente dall’eventualità di ricorrere in appello. Le sentenze civili sono esecutive e possono essere sospese da un collegio di secondo grado soltanto in alcuni casi indicati dalla legge.
Sulla vicenda c’è anche un fascicolo della Procura, che formalmente risulta ancora aperto. Era stato il sindaco Floris a consegnare al procuratore aggiunto Mario Marchetti i documenti sulla controversia, chiedendo che l’ufficio verificasse l’esistenza di eventuali profili penali. L’inchiesta però non è andata avanti e sembra destinata all’archivio: il braccio di ferro tra comune e Isgas dovrà proseguire davanti al giudice civile. Il servizio di fornitura dell’aria propanata sarà presto affidato a una nuova gestione provvisoria. (m.l)