Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Vogliamo vivere la nostra città»

Fonte: La Nuova Sardegna
18 gennaio 2010

DOMENICA, 17 GENNAIO 2010

Pagina 2 - Cagliari


Commercianti favorevoli alla chiusura integrale del Largo e via Roma



L’abbiamo capito: ormai c’è un movimento sotterraneo che favorisce decisioni prima impensabili

ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Commercianti, ambientalisti e ora anche circoli politici parlano e scrivono a favore di una Cagliari senza macchine. Lo scopo non è solo passeggiare: addirittura lavorare in maniera diversa.
Camminare a piedi tra via Roma, il Largo e risalire nelle stradine di Marina senza incontrare motorini, auto accatastate, file di mezzi che tentano perfino di accelerare, secondo l’assessore comunale Giuseppe Farris è un’aspirazione dei cagliaritani. Per ora è un appalto quasi esclusivo dei crocieristi e delle signore, ucraine la maggior parte, che la domenica passano qualche ora sulle panchine del porto a dividere esperienze locali e nostalgia di casa. Questo e altro sostiene l’assessore agli Affari generali e al Personale nelle vesti di neo padrino del movimento «pedonalizzare si può». Dopo la conferenza stampa in cui ha presentato il progetto studiato dalla lista civica della quale è espressione politica e dai Circoli della libertà, venerdì scorso Farris ha incontrato i rappresentanti delle associazioni dei commercianti, nei prossimi 15 giorni continuerà il tour fra le opinioni altrui, compresi i colleghi consiglieri comunali di maggioranza e «anche di opposizione», per concludere con una mozione che riporti il dibattito sulla città in consiglio comunale. Attenzione: non solo dibattito, anche voto su opere di «competenza comunale», «subito cantierabili» e «di piccolo impegno economico».
Assessore, è tempo di miracoli?
«No, la novità è che a Cagliari c’è un movimento sotterraneo che favorisce decisioni prima impensabili. C’è una domanda da intercettare e per farlo dobbiamo dotarci di strumenti di progettazione partecipata. Sa perché è fallito il progetto Bétile?».
No, naturalmente.
«Perché era una proposta autoreferenziale, un progetto autoritario. Con la proposta di pedonalizzazione di varie strade urbane stiamo dimostrando che è possibile fare progettazione partecipata. In questi anni è come se ci fosse stata una crosta che ha impedito l’emersione del dibattito sulla città».
Assessore, pedonalizzare non può essere un male, ma in quale scenario? Come si fa a sganciare il tema per esempio dal tunnel di via Roma e quindi da una risposta alla domanda più semplice: dove passano le auto che adesso devono attraversare la via Roma per andare da una parte all’altra della città?
«Bisogna fare lo sforzo di non considerare più la pedonalizzazione con le categorie tradizionali. Non c’è un gruppo di ambientalisti che chiede di ridurre la circolazione delle auto, abbiamo colto un’esigenza crescente fra vari gruppi di cittadini, non solo quelli che si ispirano a temi strettamente ecologici, di valutare con serietà e impegno la possibilità di pedonalizzare zone chiave della città. Dagli studi fatti, si è ricavata una proposta che non si limita a chiudere al traffico il Largo, via Roma ecc, ma la pedonalizzazione diventa anche un’occasione economica. Cagliari attraversa una crisi profonda, ci sono problemi incancreniti che non si possono affrontare con soluzioni tradizionali. La pedonalizzazione, tra l’altro, si presta a sperimentazioni che possono essere corrette».
Cos’hanno detto i commercianti?
«Che sono d’accordo, hanno suggerito varie questioni che confluiranno in un documento. Chiedono la pedonalizzazione integrale di via Manno e via Garibaldi, investimenti sull’arredo urbano, l’aumento dei parcheggi attorno alle zone pedonali, la ripavimentazione di marciapiedi e strade».
Buone cose, piccole cose.
«Guardi che c’è un aspetto molto chiaro: la pedonalizzazione, se verrà fatta col respiro che stiamo cercando di dare, non potrà essere una piccola cosa perché risponde alla domanda crescente di aggregazione, rilancia l’uso sociale della città».
Parla come un candidato sindaco.
«Parlo come un amministratore consapevole che bisogna profondere impegno».
Ma nel tunnel di via Roma ci credete o no?
«Assolutamente sì. Il Comune sta lavorando per avere i soldi della progettazione».
C’erano già, risalgono all’assessore all’urbanistica Abis.
«La richiesta è stata perfezionata dalla giunta Floris. Intanto bisogna fare il progetto. E lo faremo. Ma non possiamo attendere il trascorrere del tempo che sarà inevitabile, adesso possiamo gestire una pedonalizzazione efficace, funzionale, necessaria, richiesta e quindi da fare nei tempi brevi che sono possibili. In primavera aprirà il cantiere per i 470 posti interrati in via Roma, lato mare. E si sta valutando di ampliare il parcheggio della stazione con una struttura leggera, tipo Sant’Alenixedda, per altri cinque, seicento posti».