La necropoli. I pm della Corte dei Conti indagano sulle opere comunali, abusive secondo Regione e Forestale
Il Tar si esprimerà sull'obbligo di demolizione Intanto via Roma sfida il direttore del paesaggio
Elena Laudante elena.laudante@epolis.sm ¦
Sulle fioriere del Parco Urbano di Tuvixeddu incombe una nuova inchiesta, proprio mentre è in corso un muro contro muro tra Comune e Direzione del Paesaggio. Se la procura della Repubblica è pronta a formalizzare le accuse della Forestale, quella contabile guidata da Tommaso Cottone sta seguendo lo svolgimento del procedimento davanti al Tar e gli infiniti passaggi burocratici tra Comune, Regione e Soprintendenza. Le fioriere - “muraglioni”, strutture in pietra che dovrebbero delimitare l'area archeologica fenicio-punica, definite abusive dalla Regione - potrebbero costare all'amministrazione comunale che li ha realizzati una condanna per danno erariale. Il sostituto procuratore di via Angius, Donata Cabras, ha aperto un fascicolo che diventa sempre più corposo, e aspetta soltanto la risoluzione della vicenda. Perché se venisse confermato dal Tar l'ordine di demolizione della Regione, il Comune dovrebbe abbattere un'opera (ma le parti contestate sono diverse) costata almeno «60mila euro», secondo la stima ufficiale, con conseguente danno per le casse pubbliche. Senza calcolare le spese per la demolizione, di «10mila euro», ha scritto nel ricorso ai giudici amministrativi l'avvocato del Comune, Carla Curreli. Tutto per irregolarità che non sono state commesse da costruttori privati, ma in un cantiere pubblico. Il 27 gennaio il Tar deciderà se l'ordine di demolizione della Regione (l'ufficio è quello della Tutela del Paesaggio) è legittimo e le ruspe dovranno essere azionate, come ritiene anche la Forestale e la procura. Oppure se quei muri alti sei o sette metri a ridosso delle sepolture sono legittime, come vorrebbero i tecnici comunali. Intanto l'amministrazione - che con la Corte dei Conti è stretta tra il giudizio di tre magistrature diverse - deve prepararsi anche ad un altro contenzioso. Il braccio di ferro con la Direzione regionale del Paesaggio guidata da Elio Garzillo potrebbe rivelarsi il round più faticoso, tanto da portare ad un vero è proprio scontro al termine dell'ultima riunione di martedì, quando le parti si sono sedute attorno ad un tavolo in occasione della Conferenza di servizi. Garzillo, architetto di grande esperienza ma poco malleabile, ha ribadito che i muraglioni sono incompatibili con l'assetto paesaggistico, in pratica che costituiscono un obbrobrio da abolire. Il suo parere è stato vincolante nella decisione della Regione. I tecnici del Comune - l'ingegnere Paolo Zoccheddu ha firmato il progetto - hanno risposto con una relazione molto dura sull'operato dello stesso soprintendente. La questione potrebbe essere rimessa, a questo punto, alla Conferenza Stato-Regione.