La trattativa. Manca l'ufficialità, ma il patron rossoblù è in pole position per l'acquisto del club londinese
Non si placano le polemiche sul Sant'Elia. Mistero su un pignoramento mai effettuato
Ennio Neri cagliari@ilsardegna.it ¦
Sereno oltremanica, bufera nell'Isola. Le buone notizie per il presidente del Cagliari, arrivano tutte dall'Inghilterra. La sua offerta, si parla di 68 milioni di euro, avrebbe messo Massimo Cellino in pole position per l'acquisto del West Ham, la squadra di Londra sommersa dai debiti e allenata da Zola. Tempesta invece nell'Isola: polemiche su un pignoramento (per i canoni d'affitto dell'impianto non pagati) da parte del Comune e misteriosamente fermo negli uffici da più di un anno e non si placa la polemica politica sul destino del Sant'Elia. Gigi Riva chiede conto al Comune delle precarie condizioni dell'impianto, mentre il centrosinistra in Regione chiede al presidente Ugo Cappellacci di «evitare l'ingiustificata demolizione dello stadio Sant'Elia».
IN MATTINATA era dato per scontato, ma l’atteso annuncio dell’acquisto del club londinese da parte di Massimo Cellino non è arrivato. Tuttavia, fonti interne al club hanno confermato che l’offerta del presidente del Cagliari, presentata mercoledì alla banca Rothschild (l'istituto incaricato dal West Ham di verificare i dettagli economici), è la più forte delle quattro pervenute. E anche l’incontro tra lo stesso Cellino e i vertici del club è stato più che positivo. Manca però l'ufficialità. L’attuale proprietà, la CB Holding, non ha fretta di vendere. Difficile però pensare a tempi lunghi: già entro domenica Cellino scoprirà se è diventato o meno, il primo presidente italiano della Premier League.
PESSIMO il clima nell'Isola sulla vicenda stadio. Polemiche su un pignoramento fermo nei cassetti del Municipio. Bruno Soriga, dirigente dell'assessorato allo Sport si defila («mai visto nulla»), ma dal Comune confermano che si tratta di un atto amministrativo, (forse non perentorio) avviato un anno e mezzo fa e rimasto senza seguito, sul mancato pagamento dei canoni d'affitto dello stadio. L'ammontare sarebbe di circa 300 mila euro. Lo stop al provvedimento, forse per una trattativa in corso tra il Comune e la società. Ma qualcuno vuole vederci chiaro. «Chiedo al sindaco se è vero», domanda il consigliere Pd Claudio Cugusi, «e se è vero, perché non il pignoramento non ha mai avuto luogo? » Cugusi ha anche scritto una lettera aperta a Mondo Perra (il consigliere Sdi che due giorni fa, pur votando no, ha garantito il numero legale alla votazione, salvando la maggioranza) invitandolo a non considerarsi più del centrosinistra. Duro sul Comune anche Gigi Riva. L'ex bomber ha seguito on line le dirette del dibattito sullo stadio. «Nessuno ha risposto alla domanda più importante», ha spiegato Riva, «chi ha ridotto in queste condizioni uno stadio rifatto nuovo nel 1990? Sono pagati, ci diano una risposta». E in Regione il centrosinistra (20 consiglieri) all'attacco sulla demolizione del Sant'Elia. Il capogruppo Pd Mario Bruno (primo firmatario), ha ricordato «che non esistono altri spazi pubblici in Sardegna con caratteristiche tali da poter ospitare grandi eventi pubblici, non solo sportivi, internazionali». E si chiede alla Giunta di «studiare ipotesi di eventuale utilizzo alternativo dell’impianto, eventualmente finanziando in parte le opere di ristrutturazione». ¦
La preoccupazione dei tifosi «E se poi lascia il Cagliari?»
Paura su internet ¦
¦ E se Cellino lasciasse il Cagliari? La paura corre via internet. Dove, dopo la notizia delle mire del presidente del Cagliari sul West Ham, si moltiplicano gli allarmi dei tifosi, su un eventuale disimpegno di Cellino, dalla società rossoblù. «Se davvero Cellino ha tutti questi soldi da investire in Inghilterra, perchè non li spende invece per rinforzare il Cagliari?», si domanda preoccupato Daniele, in uno dei tanti messaggi sul sito internet del Cagliari.«Cellino non abbandonare il Cagliari», implorano in tanti. Già qualche anno fa aveva provato a cedere la società, quando decise di trasferirsi a Miami, ma senza successo. Lasciò momentaneamente la presidenza (affidata all’avvocato bresciano Bruno Ghirardi nell’estate del 2005), poi una volta appurato che nonvi erano acquirenti tornò ad occuparsi in prima persona del suo “giocattolo”. Non è da escludere, però che Cellino, in caso di esito positivo della trattativa con il West Ham, possa mantenere entrambe le società, magari affidando una delle due al figlio maggiore Ercole Cellino, in queste ore a Londra con il padre.