Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Bonificare il lager di Giorgino»

Fonte: La Nuova Sardegna
15 gennaio 2010

VENERDÌ, 15 GENNAIO 2010

Pagina 2 - Cagliari


Esposto del presidente del Consorzio industriale: «Offende la dignità»




CAGLIARI. Il presidente del Consorzio industriale provinciale (Cacip), Emanuele Sanna, chiede un intervento delle autorità competenti che consenta all’ente di rientrare in possesso dello stabile semidiroccato di Giorgino, occupato da anni da centinaia di immigrati. In una lettera inviata al procuratore della repubblica, al prefetto, al questore, al comandante dei carabinieri, al sindaco e al presidente della Regione, Emanuele Sanna denuncia che «da oltre 10 anni in uno stabilimento abbandonato nel cuore dell’area portuale, centinaia di immigrati vivono in un lago di liquami e di macerie intrise di amianto e di sostanze tossiche, in una condizione ambientale e igienico sanitaria assolutamente vergognosa e insostenibile». Sanna sollecita anche la «necessaria bonifica del sito» e gli interventi programmati per poterlo riutilizzare. «Nonostante l’impegno dei servizi sociali del Comune e della Provincia e l’infaticabile azione delle organizzazioni umanitarie», sostiene il presidente del Cacip, «questo lager non viene nè chiuso nè bonificato, fino al punto da diventare inaccessibile per le stesse istituzioni pubbliche». A questo proposito Sanna fa presente che proprio mercoledì scorso alcuni tecnici consortili inviati nello stabile di Giorgino per verificarne le condizioni non hanno potuto effettuare il sopralluogo perchè impediti dagli immigrati presenti. «Questa discarica sociale - aggiunge il presidente del Cacip - offende non solo la dignità di chi è costretto a viverci, ma anche l’immagine e la tradizione civile della Sardegna, che avendo percorso in tempi non lontani la strada dolorosa dell’immigrazione di massa del suo popolo, non può restare indifferente a inoperosa di fronte al dramma dei migranti e dei diseredati di oggi che vengono dagli angoli più poveri del mondo. In una terra come la nostra non può non esserci un’alternativa più umana e civile al lager di Giorgino. Per questo ho indirizzato oggi, in qualità di presidente del Cacip e di sardo», conclude Sanna, «una ferma e accorata sollecitazione per un impegno concreto e comune di tutte le autorità istituzionali coinvolte nella soluzione di questo drammatico problema».