VENERDÌ, 15 GENNAIO 2010
Pagina 1 - Cagliari
ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. Questa mattina un messo comunale partirà alla volta di Roma per consegnare in via Po, nella sede della Figc, tutti i documenti per la candidatura ufficiale di Cagliari ai campionati europei del 2016. Poi la Federazione italiana gioco calcio trasmetterà entro il 18 alla Uefa la richiesta dell’Italia come sede per il 2016. Quest’ultima decisione sarà presa tra fine maggio e i primi di giugno. E solo allora partirà la macchina per la realizzazione del nuovo stadio.
La maggioranza del consiglio comunale, nel luglio del 2008, aveva votato un ordine del giorno che impegna il sindaco Emilio Floris e la Giunta a stipulare una convenzione con il Cagliari calcio per la costruzione del nuovo stadio. Un atto politico che fa dire che, anche se l’Italia non dovesse essere scelta come Paese per gli europei, la nuova struttura sportiva si farebbe lo stesso. Ma non tutti concordano. Di certo la possibilità di essere inseriti nella manifestazione del 2016 ha accelerato l’operazione.
La delibera. L’atto amministativo approvato dalla Giunta prevede un bando pubblico europeo con cinquanta milioni a base d’asta per la realizzazione del nuovo stadio. Nella delibera è indicato, seppure in maniera generica, che potranno esservi anche altre strutture (para sportive e commerciali?) finalizzate alla valorizzazione dell’area. E anche presentato, a titolo «collaborativo, partecipativo e propulsivo», il progetto di massima realizzato dall’architetto Manca di Vallermosa per il Cagliari calcio (con il trasferimento di proprietà di questa ipotesi al Comune). Il numero di posti, inizialmente fissati in venticinquemila, sono poi passati a tentacinquemila, secondo i dettami della Uefa.
I tempi. Secondo la delibera i tempi sono precisi: entro il 2011 dovrà esser assegnato l’appalto ed entro il 2014 la nuova struttura dovrà essere pronta. Da un punto di vista tecnico gli uffici comunale aspettano che sia definita la scelta dell’Italia e di Cagliari tra le sedi decentrate in cui giocare una serie di partite (le città candidate sono undici su nove che saranno poi coinvolte). Una volta che la macchina si metterà in moto, occorreranno almeno tre-quattro mesi per l’aggiudicazione dell’appalto. Il vincitore dovrà garantire che la «squadra più autorevole della Sardegna», cioè il Cagliari, giochi nello stadio.
La gara. Massimo Cellino, in qualità di presidente del Cagliari calcio, non potrà partecipare al bando di gara in quanto dal 2001 la società dei rossoblù non paga i cinquantamila euro annui per la concessione dell’impianto sportivo. Ed è tutt’ora aperto un contenzioso con l’amministrazione. Nello stesso tempo, però, il fatto che sia condizione indispensabile che la squadra del Cagliari giochi nello stadio, pone Cellino in una botte di ferro.
Il Sant’Elia. Secondo la delibera la struttura preesistente, lo stadio di Sant’Elia, dovrebbe essere rimossa. Ed è questo l’elemento di maggior dissenso sia nel mondo politico che in quello dello sport. Secondo il progetto di riferimento, però, la struttura portante potrebbe anche essere salvata sino alle prime due fasce. Ugualmente potrebbe avvenire per le fondazioni e i pali. Una circostanza che alleggerirebbe i costi di rimozione e di realizzazione del nuovo stadio. Resta però il fatto, denunciato dall’opposizione, che nel bando vi sarà un riferimento a un progetto realizzato da uno dei possibili concorrenti.