Consiglio Il sì alla Karalis arena
Ieri mattina, mentre passeggiava in via Manno, qualcuno lo ha fermato. «O Lino, itta as fattu» , gli hanno detto riferendosi alla sua assenza al momento del voto in Consiglio comunale sull'ordine del giorno che sancisce l'impegno a costruire un nuovo stadio al posto dell'attuale Sant'Elia. Un'assenza che ha rischiato di far mancare il numero legale e di far saltare i piani della Giunta, che ieri mattina aveva approvato una delibera che formalizza lo stesso obbligo con la Figc.
LA DIFESA Lino Bistrussu, consigliere dei Riformatori da sempre contrario a quello che definisce un «regalo» al privato e un «grave danno economico per la collettività», ha risposto, piccato. «Io sono contro quella delibera, come sanno tutti, ma non sono un vigliacco e non sono uscito dall'aula al momento del voto, come testimoniano la registrazione video e il verbale della seduta».
Ieri sera Bistrussu ha ribadito la sua versione. Ma molti confermano che non si trovava tra i banchi al momento del voto. E aggiungono altri particolari, a patto che il loro nome non compaia sul giornale. Allora l'unico modo per capire come siano andate le cose è affidarsi all'ufficialità.
IL DATO UFFICIALE Dal Consiglio comunale attestano che al momento del voto la tessera di Bistrussu, che consente di votare, non era attiva. «Al termine della votazione, finiti i lavori, Lino mi si è avvicinato e mi ha riferito che non ha fatto in tempo a inserire la tessera per votare, come avrebbe potuto fare», riferisce il presidente dell'Assemblea civica Sandro Corsini.
IL SINDACO Emilio Floris, seccato perché l'assenza del Consigliere dei Riformatori ha rischiato di mandare a monte «un lavoro lungo, complesso e importante per il futuro della città», aggiunge: «Mi ha detto che non ha votato perché non l'hanno fatto parlare. Ma togliere la tessera e andarsene via è un comportamento scorretto», sottolinea il sindaco. «Se uno è dissenziente vota contro ma vota». Bistrussu minaccia querele: «Non mi sono spostato dai banchi, come può testimoniare il mio capogruppo Giorgio Angius (che conferma). Ma è vero che non ho votato perché mi sono arrabbiato: volevo fare un intervento articolato e motivare la mia decisione. Una dichiarazione di voto di un minuto e mezzo sarebbe stata insufficiente».
«PERRA VADA VIA» Intanto Claudio Cugusi (Pd) ha chiesto a Mondo Perra, il consigliere socialista che con la sua presenza (il resto del centrosinistra ha abbandonato l'aula) ha consentito alla maggioranza di ottenere il numero legale, di «non considerarsi più parte del centrosinistra. Nessun consigliere del centrosinistra né un cittadino informato e avveduto può condividere quel documento». (f. ma.)
15/01/2010