Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quella moschea all'aperto alla Marina

Fonte: L'Unione Sarda
13 gennaio 2010

I fedeli musulmani vorrebbero una sede più consona per il culto, quella attuale è troppo angusta

Cisl e immigrati lanciano l'allarme: «Rischi per l'ordine pubblico»

L'assessore ai Servizi sociali Anselmo Piras: «Da sempre disponibili a lavorare per l'integrazione, a noi non è arrivata nessuna richiesta».
Cagliari non è Rosarno, ma occorre più prevenzione perché quelli che oggi sono motivi di lieve frizione non diano origine a episodi di intolleranza. A chiedere più attenzione per gli extracomunitari sono, per conto della Cisl e dell'associazione Anolf, Monica Mascia e Abdou Ndyaie, che hanno chiesto al nuovo Prefetto di inserire il tema all'ordine del giorno della prossima riunione del comitato territoriale per l'immigrazione: «Riteniamo che quest'organo, deputato a intervenire sui fenomeni dell'immigrazione e sull'integrazione tra la popolazione immigrata e la comunità locale, debba farsi carico di alcune problematiche che potrebbero presto ingenerare episodi di intolleranza, del tipo di quelli che sono avvenuti in altre regioni», scrivono Mascia e Ndyaie.
MOSCHEA ALL'APERTO Per quel che riguarda Cagliari l'attenzione viene rivolta soprattutto a ciò che avviene nel quartiere della Marina: «In via Collegio numerosi immigrati di religione musulmana sono soliti radunarsi per recitare preghiere previste dal loro culto - segnalano - il locale dove avviene l'incontro è angusto e spesso i fedeli sono costretti a occupare con i loro tappeti persino la sede stradale, soffrendo evidenti disagi e intralciando la circolazione stradale. Così si causano, senza volerlo, problemi di ordine pubblico, visto che spesso la strada si trasforma in una moschea all'aperto». Da qui la richiesta di Cisl e Anolf affinché dal comitato territoriale per l'immigrazione possa arrivare una soluzione per individuare «un luogo di culto più consono e adeguato».
L'ASSESSORE Dell'organismo provinciale coordinato dalla Prefettura fa parte anche il Comune di Cagliari, con l'assessore alle Politiche sociali Anselmo Piras: «Siamo da sempre attenti alle istanze che arrivano dalla comunità musulmana e non mi pare che siano state recentemente segnalati episodi di intolleranza - rileva - vorrei ricordare che il Comune, ad esempio, concorre (con un contributo da 1500 euro) alle spese per la gestione del piccolo locale che viene utilizzato per le preghiere. Comunque siamo disponibili a confrontarci con le altre istituzioni locali per esaminare le problematiche segnalate».
PREFETTURA Il viceprefetto vicario Bruno Corda ha più volte coordinato i lavori del comitato territoriale: «Ci occupiamo delle attività svolte in città e nella provincia dagli extracomunitari - racconta - dedicandoci ad alloggi e progetti di inserimento lavorativo. La situazione, oggi come oggi, è sotto controllo. Devo dire che specie nel quartiere della Marina l'integrazione credo abbia raggiunto livelli altissimi e fin qui non ci sono stati segnalati problemi relativi al luogo di culto. Ma non mancheranno approfondimenti». ( a. mur. )

13/01/2010