Via Curie. Regolare la concessione edilizia rilasciata per la sopraelevazione di un palazzo
Il fatto non sussiste: il giudice dell'udienza preliminare ha assolto con la formula più ampia dall'accusa di abuso d'ufficio Mario Mossa, ingegnere, dirigente del servizio Edilizia privata.
Difeso dall'avvocato Mariano Delogu, Mossa era finito sotto processo in relazione alla vicenda del palazzo di via Curie 43, dove i proprietari del lastrico solare avevano realizzato un intero piano: due appartamenti di 70 metri quadri ciascuno. I condomini li avevano denunciati per abusi edilizi. Subito dopo la Procura della Repubblica aveva aperto una seconda inchiesta per accertare se la concessione edilizia in sanatoria fosse stata rilasciata nel rispetto della legge.
Il sostituto Andrea Massidda aveva così iscritto nel registro degli indagati Mario Mossa per abuso d'ufficio e al termine delle indagini ne aveva chiesto il rinvio a giudizio. L'ingegnere ha chiesto di essere processato col rito abbreviato: dopo una falsa partenza, nelle settimane precedenti le vacanze di Natale, l'udienza è stata rinviata a ieri mattina e Mossa ha prodotto una serie di documenti per provare la legittimità del suo operato. In sintesi: i proprietari del piano realizzato sul lastrico solare avevano presentato al Comune istanza per ottenere la sanatoria ma i condomini avevano prodotto diverse consulenze secondo le quali il palazzo non avrebbe potuto reggere il peso di un intero piano in più. Mossa a quel punto si era rivolto all'università per chiedere che gli fosse indicato un esperto per una valutazione. E l'esperto, retribuito dai proprietari dei due appartamenti da sanare, così come prevede la legge, aveva dato l'ok. Nonostante questo i condomini di via Curie chiedevano che il Comune revocasse la concessione, intanto perché la consulenza del Comune era una sola e loro invece ne avevo diverse e poi perché la prova di carico non era stata effettuata sul palazzo ma in quello gemello.
La revoca non era arrivata. Mossa ieri ha dimostrato davanti al giudice di aver agito secondo la legge. Non a caso lo stesso pubblico ministero ha concluso la requisitoria sollecitando l'assoluzione dell'ingegnere.
13/01/2010