Fiera. Domenica prima edizione della manifestazione
All'evento, promosso dall'arcivescovo Giuseppe Mani, hanno lavorato l'ufficio Migrantes della diocesi, la Caritas e le Acli.
Abbraccerà cinquanta nazioni, praticamente tutti i paesi di provenienza degli stranieri che vivono a Cagliari. Non solo quelli regolari, ma anche i clandestini o chi avrebbe dovuto lasciare l'Italia perché colpito da ordine di espulsione e non l'ha fatto. Domenica alla Fiera campionaria sono attesi oltre duemila immigrati per la prima Festa dell'accoglienza e dell'incontro che si celebra in città. L'ha voluta l'arcivescovo Giuseppe Mani, ma hanno lavorato a lungo per organizzarla sia l'ufficio Migrantes della diocesi che la Caritas e le Acli della provincia.
L'OBIETTIVO «Abbiamo pensato di chiamare nel modo più forte possibile i nostri fratelli che vivono in città», ha spiegato l'arcivescovo Mani «Possiamo permetterci di raccoglierli tutti perché Cagliari non è solo una bella città, ma ha delle dimensioni umane. In grandi metropoli, con migliaia di stranieri, questo incontro non sarebbe stato possibile». In un periodo che ha visto l'irrigidimento delle leggi sull'immigrazione, monsignor mani ha voluto rilanciare il messaggio del papa per la giornata mondiale del migrante che si celebrerà il 17 gennaio. «L'incontro si baserà esclusivamente sul fondamento umano che nel fratello c'è Gesù Cristo».
AIUTO CRISTIANO Accoglienza e fratellanza come parole d'ordine e poco importa (almeno ai parroci e agli uomini di fede) se lo straniero che si trovano davanti abbia o meno il permesso di soggiorno. «Anche io avrei rischiato una denuncia per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina», ha raccontato ancora sorridendo monsignor Mani, ricordando una zia scomparsa a 94 anni. «Avevamo una badante senza permesso di soggiorno, Barbara, che per anni l'ha assistita. È rimasta illegale sino a quando non sono riuscito a regolarizzarla. Ma a quanti è capitata la stessa cosa?».
SPAZIO AD ALTRE CONFESSIONI Ieri mattina, presentando la manifestazione, la diocesi cagliaritana ha anche annunciato l'intenzione di accogliere nei propri spazi, chiese e oratori, anche celebrazioni di altre comunità religiose. «Sono già stati individuati i luoghi - ha concluso Mani - così da offrire uno spazio a tutti coloro che credono in Cristo». Il riferimento riguarda protestanti e ortodossi (che già vengono ospitati nella parrocchia di Sant'Eulaia), ma «l'accoglienza - hanno poi sottolineato don Marco Lai e Fabio Meloni, responsabili della Caritas e delle Acli - riguarda tutti, anche chi crede in altre confessioni». Alla festa parteciperanno anche il governatore Ugo Cappellacci, il presidente della Provincia Graziano Milia, il sindaco Emilio Floris, il prefetto vicario Bruno Corda e il questore Salvatore Mulas.
FRANCESCO PINNA
08/01/2010