Le reazioni/2. In campo il sindaco di Cagliari e il senatore
«Non mi piacciono questi cori, ma parlare di razzismo mi sembra esagerato». Non sembra avere dubbi Leonardo Tilocca , presidente del Centro coordinamento dei Cagliari Club.
Dopo le polemiche di Verona che hanno coinvolto il giocatore dell'Inter Mario Balotelli , italiano anche se di colore, fischiato da una parte della tifoseria del Chievo, gli ultrà rossoblù hanno ripensato alla multa da 10 mila euro, inferta a dicembre dalla Lega al Cagliari per i cori razzisti contro il centrocampista della Juventus, Mohamed Sissoko . «Capita che ci siano cori contro i giocatori avversari - prosegue Tilocca - ma è una questione di tifo e non riguarda il colore della pelle. Da noi al Sant'Elia può succedere che talvolta si sentano cori di questo genere, ma non è un fenomeno e soprattutto arrivano da una piccolissima parte della tifoseria».
Anche il sindaco di Cagliari, Emilio Floris , tifoso doc, smorza i toni della polemica, pur condannando qualsiasi forma di razzismo. «Ormai Balotelli è un personaggio e come tale viene preso di mira dai tifosi avversari - rilancia il primo cittadino - talvolta anche lui, poi, sembra offrire alcuni spunti. Ma io non penso che i fischi arrivino per il colore della sua pelle. Ero alla partita del Cagliari con l'Inter e non ho sentito nemmeno un coro. Sta di fatto che è necessario un intervento della Lega per ridurre questi fenomeni». Dello stesso parere il senatore Mariano Delogu , anche lui tifosissimo. «Bisogna essere categorici - precisa - quando le contestazioni o i fischi sono di carattere sportivo devono essere accettate, esattamente come si accettano gli applausi. Non è che se l'avversario ti fischia allora diventa automaticamente razzista. Certo è che se l'insulto riguarda il colore della pelle, allora non può essere in alcun modo tollerato». Getta acqua sul fuoco anche Andrea Arrica , 84 anni, storico presidente del Cagliari dello scudetto. «Sulla vicenda di Sissoko - chiarisce - penso che questi cori, ingiustificabili, siano derivati più dal fatto che sia troppo bravo che da altre ragioni. I tifosi quel giorno avrebbero voluto fermarlo in qualsiasi modo. Cagliari non conosce il razzismo: sono venuti tanti giocatori di colore e non c'è m ai stato nulla».
FRANCESCO PINNA
08/01/2010