Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Demoliamo subito e ricostruiamo

Fonte: La Nuova Sardegna
7 gennaio 2010

GIOVEDÌ, 07 GENNAIO 2010

Pagina 1 - Cagliari


Sergio Maxia: «Applichiamo il piano di utilizzo del lungomare del 1999»



Ancora incerta la situazione dei chioschi. Martedì prossimo nuova seduta in consiglio comunale

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. I baretti del lungomare dovranno iniziare a essere rimossi entro il 5 febbraio. Ma i titolari rilanciano e propongono di anticipare la demolizione, almeno questa è la posizione del consorzio Poetto Services (che raggruppa nove dei ventuno operatori).
Le giornate quasi estive che hanno caratterizzato il clima cittadino degli ultimi giorni del 2009 hanno portato molti cagliaritani a riversarsi sul Poetto. E anche nel saluto di fine anno il primo cittadino ha sottolineato che l’amministrazione è impegnata a risolvere il problema-chioschi iniziato dal 5 novembre scorso con un’ordinanza di demolizione (per mancanza di licenza edilizia comunale e irregolarità).
La storia risale alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso: i titolari dei chioschi avevano demolito e ricostruito provvisoriamente in cemento i baretti nel giro di un mese. Nell’86 c’era stata l’ordinanza di demolizione di tutti i casotti. Poi gli operatori chiesero nuove regole (era finito il periodo delle concessioni trentennanli da parte dello Stato centrale) per riqualificare le strutture con un progetto «più funzionale alla spiaggia».
Ed è da allora, spiega Sergio Maxia del Poetto Services, «che noi chiediamo un quadro di norme che ci facciano uscire dall’irregolarità». La scorsa estate, infine, c’è stata l’indagine della magistratura, coadiuvata dagli ispettori del Comune e, a novembre, l’ordinanza emanata dagli uffici dell’edilizia privata del Comune.
Ma ora, come accennato i titolari dei baretti vogliono giocare d’anticipo. E hanno deciso di utilizzare il passaggio di competenza sul demanio dalla Regione al Comune (dal primo novembre 2009) e il piano di utilizzo del lungomare (Pul) approvato nel 1999 durante la Giunta guidata da Mariano Delogu. Un atto, quest’utimo, che non divenne operativo in quanto gli uffici urbanistici della Regione non diedero l’assenso. Nello stesso tempo, però, il Comune ha concesso due nuove autorizzazioni (per un baretto e per uno stabilimento balneare) proprio sulla base di quel Pul.
«A questo punto - spiega Maxia - noi abbiamo presentato al Suap di Cagliari (lo sportello unico per le attività produttive - ndr) la domando di regolarizzazione dei chioschi in rapporto al Pul del 1999. Alcune delle nostre strutture non sono infatti conformi, in tutto o in parte, ai perimetri tracciati allora». Inoltre nel 2001 e nel 2003 vi sono state due forti mareggiate che hanno demolito le parti mobili dei chioschi. Poi ricostruite senza autorizzazione «in quanto non essendoci un Pul riconosciuto, il Comune rispondeva che non poteva essere concessa la licenza edilizia».
Adesso, però, «le competenze del Municipio si sono ampliate ed è anche per questo che abbiamo presentato la nostra richiesta: possibilità di traslare il perimetro dei nostri baretti in rapporto alle aree indicate nel ’99, demolizione dei chioschi attuali e loro ricostruzione contemporanea sulla base delle tipologie definite nel Pul del 1999». Così facendo, «da un lato adempiremmo alla volontà di rimozione dell’ordinanza, dall’altro potremmo riprendere subito a lavorare e, aspetto non secondario, la cittadinanza non si troverebbe, la prossima estate, priva di questo servizio».