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Romano Satolli, rappresentante dell'Unc (unione nazionale consumatori), non si stupisce più di tanto all'annuncio di un prossimo rincaro del gpl. «È un aumento costante. E arriva sempre d'inverno». Il prezzo del petrolio dovrebbe salire e di conseguenza salirebbe anche quello del gas casalingo. Ma i costi stellari delle bombole sono legati ai ricarichi che ogni contenitore si porta appresso strada facendo: «Secondo me c'è un cartello. Gli imbottigliatori sono d'accordo per tenere alti i prezzi. Qui in Sardegna purtroppo è impossibile risparmiare: siamo in un'Isola e soprattutto non abbiamo il metano. Dunque le società fanno quello che vogliono. Non si riesce a capire perché dalla Campania in giù, i costi del gpl siano più bassi. Eppure abbiamo il produttore a due passi». La speranza? «Magari l'indagine dell'Authority e l'inchiesta della Guardia di finanza, una volta concluse, serviranno a qualcosa».
Andrea Pusceddu, segretario di Federconsumatori, parla di un «prezzo assolutamente ingiustificato». Anche perché la materia è quella che è: «Si tratta di una scarto della lavorazione del petrolio. Insomma: si commercializza una sorta di rifiuto speciale». In futuro sono attese brutte notizie: «Le previsioni danno un aumento del prezzo di mercato del greggio. Ma abbiamo avuto già un assaggio con il gpl per auto: il rincaro è stato di 4 centesimi». Il cartello non riguarda solo gli “imbottigliatori”: «Anche i rivenditori tengono alti i prezzi, non solo le società intermedie. Le responsabilità sono ripartite tra tutti. E purtroppo non c'è nessun metodo per risparmiare. Bisogna aspettare il metanodotto, ma i tempi si stanno dilatando. È un dramma». ( m. r. )
05/01/2010