DOMENICA, 03 GENNAIO 2010
Pagina 1 - Cagliari
Il controcanto dell’opposizione ai propositi del sindaco per il 2010
ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. Creare occasioni di lavoro, incrementare la progettualità e la corretta amministrazione: questi in sintesi i propositi dell’opposizione per il 2010, il controcanto della minoranza per le «carenze del sindaco Emilio Floris e di questa giunta».
Secondo Marco Espa (Pd) «al centrodestra manca un’idea di sviluppo che il centrosinistra, invece, aveva messo in campo nell’accordo di programma del 2008 (poi non ratificato dalla maggioranza del consiglio municipale)». Infatti «se quelle iniziative - riqualificazione abitativa di Sant’Elia, museo Betile e campus universitario - fossero andate avanti, vi sarebbero oggi milleduecento posti di lavori in più». Nello stesso tempo, un prerequisito di qualsiasi intervento sul territorio e sulla città «è una corretta amministrazione - sottolinea Ninni Depau, Pd - mentre in Comune abbiamo un bilancio con residui enormi, che dimostrano come l’esecutivo non sappia nè spendere, nè avere quello che gli è dovuto. Ma è solo un esempio di un modo di gestire opaco e non in grado di valorizzare nemmeno il proprio patrimonio. A questo va aggiunta un’incapacità cronica di muoversi per obiettivi e di controllo dei risultati. Il tutto sta portando a una preoccupante commistione di interessi come dimostra, ad esempio, il fatto che il direttore generale del Comune è anche presidente dell’ente delle acque Abbanoa (così controllore e controllato si identificano)».
Al di là dei buoni propositi del primo cittadino, sottolinea Massimo Zedda (la Sinistra) - questa Giunta non riesce a valorizzare nemmeno le buone occasioni avute come il piano strategico: abbiamo invece una serie di progetti staccati l’uno dall’altro, incapaci di un respiro a medio e lungo termine. In questo quadro sarebbe già positivo se si riuscisse a bandire i nuovi concorsi per il personale e a sistemare i precari». Insomma, «a parte i paroloni, tipo Cagliari capitale nel Mediterrano, di reale non decolla niente - afferma Gialeto Floris (Italia dei valori) - ma questo deriva anche dalle liti interne alla maggioranza che frenano qualsiasi iniziativa. Oggi si sente parlare del nuovo stadio, ma solo perchè permette un po’ di visibilità, mentre la città avrebbe bisogno di interventi per alleviare le povertà e il disagio sociale». A riguardo «un problema mai risolto - precisa Marisa Depau (del Pd ma iscritta in Comune al gruppo misto) - è quello dell’edilizia residenziale pubblica. Questa Giunta è riuscita a perdere tutti i finanziamenti che le erano stati messi a disposizione. Eppure all’inizio della consiliatura il primo cittadino aveva iniziato con buoni propositi, poi dimenticati lungo il percorso. E ora abbiamo di nuovo l’emergenza dei senza tetto».
Se almeno nel 2010 «si ripartisse dalle piccole cose - augura Radhouan Ben Amara (Comunisti Italiani) - come gli interventi sul degrado delle strade, dei marciapiedi e delle facciate delle case del centro storico, come in Castello, sarebbe già un passo avanti. Lo stesso dicasi per le biblioteche comunali, sprovviste di libri aggiornati». Cagliari è sempre stata la città del commercio, «ma oggi non vi sono progetti in grado di stimolare questa attività - lamenta Paolo Casu (indipendente del centrodestra, molto critico verso la Giunta) - poi vi sono cose assurde come la volontà di rimuovere il vecchio stadio, un bene identitario che potrebbe diventare un ottimo spazio anche per i grandi eventi. In generale, va detto, che siamo una città senza regole e questo impedisce la nascita di attività sane e produttive».