Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Brindisi sotto la tenda per i precari

Fonte: L'Unione Sarda
4 gennaio 2010

L'altra festa. Capretto e orate per gli ex lavoratori comunali: auguri anche al sindaco



Sotto la tenda dei precari sembra Ferragosto: il ponentino non è ancora diventato burrasca e soffia sulla brace dove Riccardo Perseu, jeans e magliettina, arrostisce mezzo capretto per il cenone. È il San Silvestro agrodolce di via Roma: da una parte il palco di Baglioni e le signore con l'abito lungo del party a Palazzo Bacaredda, dall'altra la tavolata degli ex lavoratori comunali in attesa di stabilizzazione. Le donne affettano pecorino e salsiccia, aprono le buste con guanciale e mortadella freschi di salumiere, apparecchiano il tavolo da campeggio dove mangiano tutti i giorni, ormai da due mesi.
Nessuno ha fatto la spesa per il veglione: «La carne ci è stata regalata, così come i pesci e gli antipasti», racconta Perseu, 57 anni, ex magazziniere nei mercati di Sant'Elia, via Quirra e San Benedetto. Durante le feste di Natale la tenda si è riempita di doni: «Panettoni, formaggi, vino. Da parte di amici ma anche di tante persone sconosciute che ci hanno dimostrato la loro solidarietà in questo modo».
Rossana Melis fino a qualche anno fa puliva le spiagge, in particolare il Poetto («raccoglievo siringhe», precisa) e ora è stata esclusa dalle graduatorie comunali. Anche se il Emilio Floris ha chiuso le comunicazioni con loro dopo un tentativo di occupare l'aula consiliare («Possono aspettare anche 30 anni qui fuori», disse il sindaco), gli auguri al primo cittadino arrivano lo stesso: «Vorrei che si mettesse una mano sulla coscienza. Abbiamo una famiglia da mandare avanti».
Mentre sulle due griglie arrivano anche le orate e il palco comincia a illuminarsi, Pierpaolo Aresu si fa più polemico: «Abbiamo bisogno di meno spettacolo e più lavoro. In questi mesi nessuno è mai venuto a parlare con noi. Pentiti del blitz in Consiglio? Era una dimostrazione, siamo esasperati, lottiamo da due anni. Il sindaco si sarà pentito delle cose che ci ha detto?». A tavola si siedono in 14, dopo cena sotto la tenda arrivano amici e parenti. Si brinda. «Speriamo che il 2010 ci porti buone notizie».
MICHELE RUFFI

02/01/2010