Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il medico Patrizio Mulas nuovo assessore al Patrimonio, ma i malumori restano

Fonte: La Nuova Sardegna
31 dicembre 2009

GIOVEDÌ, 31 DICEMBRE 2009

Pagina 1 - Cagliari

Arriva il mini rimpasto






CAGLIARI. Ufficializzata ieri l’entrata in giunta comunale del medico dermatologo Patrizio Mulas, che ha sostituito Luciano Collu al Patrimonio per conto dell’Udc. Qust’ultimo aveva lasciato la carica, ufficialmente in quanto entrato nel consiglio d’amministrazione di Area (l’ex Iacp), di fatto anche per esigenze interne all’Udc e - si dice - per questioni legate alle sue vicende giudiziarie (è stato condannato in primo grado per abuso d’ufficio legato al trasferimento di un dipendente).
Ultimamente, però, vi sono stati diversi problemi (e litigi) non solo all’interno della maggioranza, ma dei singoli gruppi che reggono l’esecutivo. Carlo Sanjust, ad esempio, il portavoce della Lista giovani che ha eletto Antonello Floris, ha rotto con Daniela Noli (da lui a suo tempo indicata come assessore alle Politiche giovanili e al decentramento) e il sindaco ne ha chiesto le dimissioni. Poi vi sono state varie pressioni da parte dei consiglieri (da Maurizio Porcelli, Forza Italia, che vorrebbe la poltrona di assessore alla Cultura; a Salvatore Mereu, che si sente emarginato e desidera un ruolo in Giunta). Altri, come il capo gruppo di Forza Italia Ugo Storelli, hanno avuto importanti compensazioni (è stato nominato direttore sanitario della Asl 8); Massimiliano Tavolacci (Udc) è ora capo di gabinetto dell’assessorato regionale agli Enti locali; Anselmo Piras (Forza Italia) di quello al Lavoro; Giandomenico Sabiu (indipendente del centrodestra) lo è del governatore della Ugo Cappellacci; mentre Alessandro Serra (An) ne è diventato il portavoce.
I malumori accennati hanno origini lontane: dalla prima Giunta della consiliatura. Il sindaco Emilio Floris, dopo una serie di difficoltà (voglia di poltrone da parte dei consiglieri rieletti e dei partiti della coalizione), decise di insediare un esecutivo «fotocopia» della sua prima consiliatura. E oggi il primo cittadino «paga» ancora i malumori di quella scelta. (r.p.)