GIOVEDÌ, 31 DICEMBRE 2009
Pagina 1 - Cagliari
Emilio Floris: il 2010 sarà l’anno del turismo e del recupero di Sant’Elia
Interventi per il recupero delle periferie più emarginate e impegno nella riorganizzazione di tutto il Comune
ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. Soddisfatto dell’operato della sua Giunta, ma non della situazione economica e sociale della città, «anche se a Cagliari c’è una buona qualità della vita». Il sindaco Emilio Floris durante il tradizionale saluto di fine anno ha ripercorso ieri i problemi più importanti e urgenti, da risolvere nel 2010.
Assistenza sociale. Pur sottolineando che la situazione economica cittadina deriva «anche da scelte regionali e da un quadro internazionale complessivo», il primo cittadino ha spiegato che un’economia debole «penalizza soprattutto le fasce meno abbienti». Per questo nel bilancio del prossimo anno «verrà, come in questo, lasciato grande spazio alle politiche sociali, ma senza assistenzialismo. Cercheremo di non far sentire come elemosina questo tipo di interventi. E studieremo il modo per permettere un rientro, anche parziale, di quanto investito.
Riorganizzazione del Comune. Ieri il sindaco ha ufficializzato la nomina di Patrizio Mulas al Patrimonio, in sostituzione di Luciano Collu (quindi in quota Udc). Ma c’è ancora una casella vuota (le Politiche giovanili). Il primo cittadino ha anche parlato di «riorganizzazione complessiva del Comune»: dalla macrostruttura agli assessorati, per i quali ha utilizzato il termini di «accorpamento» in linea con «le indicazioni del governo centrale» (la finanziaria nazionale 2010 prevede un numero massimo di otto assessorati). E in parallelo ha accennato a nuove deleghe come quella per «la qualità urbana».
Abitazioni di Sant’Elia. Tra i punti che il sindaco considera determinanti per il 2010 c’è anche la definizione, assieme alla Regione, dell’intervento di riqualificazione abitativa del quartiere di Sant’Elia. La Regione, tramite Area (l’ex Iacp) aveva a suo tempo stanziato trentacinque milioni di euro. L’intervento era stato inserito nell’accordo di programma tra Regione e Comune firmato nel marzo del 2008 ma, un mese dopo, non ratificato dalla maggioranza del consiglio comunale. Ora il primo cittadino vuole riprendere il discorso assieme al governo dell’isola. E progettare una serie di altre opere, «che non siano però il Betile».
Dismissione aree militari. Con la Giunta guidata da Renato Soru (ma un contributo decisivo per l’ex Manifattura era stato dato anche da quella di Mauro Pili) è stato concretizzato il passaggio delle aree e degli immobili militari dismessi alla Regione. Questi trasferimenti, che interessano parti importanti della città - dalla caserma Ederle di Calamosca alla Sella del Diavolo, dai serbatoi di Monte Urpinu all’ex ospedale militare (solo per fare alcuni esempi) - dovrebbero poi andare al Comune. Ma il tutto va portato avanti assieme alla Regione.
Contenzioso coi Monopoli. L’amministrazione comunal ha diverse vertenze aperte, dall’IsGas ai Monpoli. Quest’ultima risale agli anni Settanta del secolo scorso, quanto il Municipio costruì una serie di case popolari a Sant’Elia (i cosiddetti palazzoni) su terreno demaniale. Oggi il Comune dovrebbe pagare otto milioni, ma il sindaco ha precisato che cercherà di risolvere - con l’ausilio della Regione - la questione «senza oneri per l’amministrazione».
Rifiuti. Ieri il primo cittadino ha emesso un’ordinanza che affida all’Associazione di imprese che sta gestendo il servizio, altri sei mesi di proroga, «necessari per mettere in esecuzione il bando di gara per il nuovo affidamento» (si tratta di un appalto da 390 milioni per nove anni). I ritardi - visto che tutto si sarebbe dovuto risolvere entro dicembre - sono nati dalla necessità di precisare gli aspetti legati alla raccolta differenziata e alle modalità del «porta a porta, per evitare disagi alla popolazione».
Poetto. La questione dei baretti (l’ordinanza di demolizione comunale dei chioschi dovrà essere applicata entro il 5 febbraio) «è molto presente» al sindaco che cercherà di evitare la rimozione. E che punta «a un migliore assetto delle attività produttive del lungomare». Il primo cittadino, inoltre, vuole fare «del Poetto una carta da giocare anche per il turismo locale». Infine l’amministrazione sta esaminando la possibilità di una ridistribuzione di nuova sabbia: per compensare quella portata via dal mare in questi ultimi anni. Probabilmente sarà utilizzata quella di cava, «ma saranno i tecnici a decidere».
Stadio. Emilio Floris è convinto che alla città occorra «uno stadio nuovo e più funzionale». E riguardo alla rimozione dell’attuale Sant’Elia, il primo cittadino ha affermato che «il suo valore sarà compensato dal nuovo». Riguardo alla pista di atletica, che non ci sarà nel nuovo impianto, «va detto che nel Sant’Elia era stata utilizzata solo due volte. Oggi, però, abbiamo recuperato il campo Coni, sufficiente per le esigenze di questo settore».
Tuvixeddu. «I ritardi dovuti all’opposizione della passata giunta regionale ci hanno fatto perdere anche i finanziamenti europei per Tuvixeddu». Se si fosse andati avanti «come previsto, avremmo oggi un parco di ventitrè ettari. Mentre ci troviamo di fronte a una situazione ancora non risolta e con nuove spese». In questo momento «stiamo dialogando con la Regione per verificare come andare avanti. Ma, ripeto, ritengo sempre valido il progetto di lottizzazione integrata voluto dal Comune».