Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'ira di Cellino: «Querelo Gigi Riva»

Fonte: L'Unione Sarda
31 dicembre 2009

In un'intervista a un quotidiano nazionale aveva parlato di «porcata» sul nuovo Sant'Elia 



«Gigi Riva, il nostro mito, parla di porcata sul nuovo stadio e di interessi inconfessabili? Non lo accetto. Devo tutelare non tanto il mio nome ma gli interessi della società e non posso far altro che affidare i testi delle interviste da lui rilasciate sulla questione del nuovo stadio ai miei avvocati. Credo ci siano gli estremi di una querela per diffamazione. Se lui ha le prove che il progetto per il Sant'Elia sia una porcata finalizzata a regalare alla mia società una struttura che vale 50 milioni, le tiri fuori. Una cosa è la legittima contrarietà, un'altra l'attribuzione di una finalità delinquenziale».
L'ACCUSA Le recenti dichiarazioni dell'ex bomber sono rimbalzate sino a Miami e hanno avuto l'effetto di far infuriare il patron rossoblù: «Non capisco la violenza di queste parole - conclude - io sono il presidente che ha fatto ritirare la maglia numero 11 a lui appartenuta, quelle che ha sempre detto di volergli intitolare il nuovo stadio. E lui arriva a sostenere che dietro ai nostri progetti ci sia qualcosa di illegale? Questo è inaccettabile». Il riferimento è all'intervista apparsa sul Corriere della Sera del 28 dicembre: «Come sardo sto accusando il colpo per la porcata che vogliono fare con il Sant'Elia», aveva detto il team manager della Nazionale, «lo vogliono distruggere perché il presidente del Cagliari vuole il suo stadio privato». Rombo di tuono aveva anche fatto riferimento a interessi politici circo l'ipotesi di “regalare” ad un club uno stadio da 50 milioni di euro: «È una vergogna», aveva concluso, «vogliono far sparire l'unico vero stadio della Sardegna».
LA REPLICA «Sono sorpreso dal fatto che il presidente Cellino abbia interpretato le mie parole come un attacco alla sua persona - dice l'ex bomber rossoblù - ho parlato di porcata riferendomi unicamente allo stato di confusione generale che sembra regnare sulla vicenda. Mi riferisco, soprattutto, al fatto che nessuno mi dà risposte sulle responsabilità circa la situazione di degrado che si è creata. Ho chiesto di accertare chi ha consentito che si arrivasse al fatto che una struttura costruita nel 1970 e ristrutturata nel 1990 sia considerata inagibile nel 2009. Non ho certo paura della minaccia di querela, anche perché sono conscio di aver detto, come al solito, la verità».

31/12/2009