Da oggi a Cagliari “Stanze tirate a lucido”, mostra-performance ispirata a MySpace
Stanze come pagine personali su MySpace: nicchie di individualità estreme, solitudini interconnesse, identità multiple e mutevoli, travestimenti, autorappresentazioni. La stanza rosa della diciottenne giapponese, ninfetta annoiata che sfoglia manga, disegna vestiti e canta (nipponizzandola) Avril Lavigne. L'antro dark della collezionista di insetti devota al culto delle streghe. L'algido studio in plexiglass della performer che scrive col sangue. Il boudoir sadomaso di Mistress Severya, dominatrice a cui piedi si accucciano schiavi volontari (e autentici). La stanza dell'orco che, protetto dalla rete, si proclama quattordicenne per adescare adolescenti: è un corpo di ragazzo dietro uno schermo opaco, ombra che danza fra palloncini colorati mentre la voce di Travaglio racconta di quanto tardino ad arrivare per i pedofili le condanne definitive; un prigioniero, una preda in trappola.
È uno spazio tutt'altro che rassicurante, la Sala delle Volte dell'Exma' di Cagliari trasformata da Lucido Sottile in un equivalente concreto della più importante comunità virtuale di internet: l'evento (che è a un tempo mostra, performance, spettacolo teatrale e musicale) sarà inaugurato oggi alle 18 e potrà essere visitato fino all'8 luglio prossimo. Scritto e diretto da Michela Sale Musio e Tiziana Troja, curato da Giacomo Pisano, Stanze tirate a lucido , presentato ieri in anteprima alla stampa, vive di partecipazioni. A partire da quella di Daniele Meloni, nerboruto attore che, in impeccabile tenuta da cameriera (piumino, crestina e grembiulino), guiderà gli spettatori di stanza in stanza, cliccando sull'interruttore di ciascuna per attivare una connessione di tre minuti: un clic, si accendono luce e musica e comincia l'azione; un altro clic e tornano buio e silenzio. Questo di sera. Di mattina, invece, le stanze saranno visitabili come installazioni a sé stanti.
L'allestimento dei sette ambienti (oltre ai cinque di cui abbiamo parlato ce ne sono uno dedicato all'impossibilità della connessione e uno alle band musicali, primo motore di MySpace) è stato affidato ad artisti e scenografi: Filippo Grandulli, Giacomo Macis, Valeria Spiga, Ermenegildo Atzori, Gabriele Pais, Jana Frankhen, Salvatore Aresu, Giuseppe Carta, Valentina M. Esposti, i quadri di Silvia Idili, Silvia Argiolas (nella stanza di Hiruko Shinegori, la giapponesina) e Giuseppe Carta (nella cantina delle band) e le foto di Eric Chevalier (stupendi, ravvicinatissimi e perturbanti scatti di epidermidi umane, elementi vegetali, lumache, incisioni e vecchie foto) e Valentina M. (di nuovo nella stanza musicale). Un'installazione di Stefano Orrù, La Grande Madre , enorme vagina che pende dal soffitto e da cui si dipartono fili rossi, funge da connessione centrale. A dare vita ai personaggi, in ciascuna stanza, i performer Ombretta Pisanu, Antonella Puddu, Gabriele Vaccargiu, Isottah Romanif, Mistress Severya, Alberto Lorrai. Nella cantina, suoneranno in microconcerti da tre minuti Giovanni A. Sechi, Doublas, F43!0, Khil, Ness, Kinatas, oXA, Svart1, Darkness Elite, Scam, Dainocova, (P)neumatica, Sexy Nerds, Cleo Red Eyes, dj Andy, Terra di Nessuno e The Incredible BrucoMela's Project. Il tutto ha un riflesso sul web: per ogni stanza è già online una pagina su MySpace. All'Exma' è stata allestita anche una postazione informatica da cui sarà possibile navigare sul web.
Stanze tirate a lucido è una sfida ambiziosa. L'obiettivo non è soltanto quello di esplorare con il linguaggio dell'arte, della performance e del teatro il fenomeno recente dei social networks ma anche quello di restituire alla sfera del corporeo l'orizzonte del virtuale e, in definitiva, quello di addentrarsi nelle zone più oscure, labirintiche ed enigmatiche dell'anima umana.
MARCO NOCE
11/06/2008