Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Saldi anticipati, Confesercenti va alla guerra

Fonte: L'Unione Sarda
30 dicembre 2009

L'accordo. Intesa con il Comune e le associazioni dei consumatori contro gli sconti prima dell'8 gennaio



Una santa alleanza per fronteggiare la slealtà di alcuni commercianti che anticipano i saldi. A stringere il patto, per ora verbale, sono stati la federazione regionale del settore moda della Confesercenti (Fismo), il comune di Cagliari e le associazioni dei consumatori, Adoc e Federconsumatori che ieri si sono incontrati nella sede cagliaritana della Confesercenti.
ASSENTI All'ordine del giorno della riunione l'annosa questione dei saldi. In particolare, il problema del comportamento dei commercianti che, aggirando la normativa, propongono acquisti a prezzi scontati prima dell'otto gennaio, data di inizio dei saldi invernali. I vertici della Confesercenti, prima di iniziare i lavori, hanno evidenziato le assenze, nonostante l'invito, dei rappresentati dell'assessorato regionale al Commercio, della Confcommercio e dei Comuni dell'area vasta cagliaritana, Quartu Sant'Elena e Sestu su tutti.
LA TUTELA È stato il coordinatore regionale della Fismo, Davide Marcello, a mettere in risalto la necessità di «trovare una forma di tutela nei confronti dei commercianti che, rispettando le regole, aspettano la data dell'otto gennaio per iniziare i saldi invernali». Un'abitudine non comune a tutti: «Soprattutto nell'area vasta», ha aggiunto Marcello, «ci sono squilibri nell'applicazione della normativa».
POCHI CONTROLLI Squilibri che nascono dai controlli, soprattutto nell'hinterland dove sono poco efficaci rispetto a quanto accade a Cagliari, come hanno evidenziato Giuseppe Lo Giudice, tenente della polizia municipale cagliaritana, e i rappresentanti dei consumatori, Giuliano Frau (presidente regionale dell'Adoc) e Michele Pipia (rappresentante provinciale della Federconsumatori).
LA RICHIESTA Per scoraggiare le irregolarità, nell'incontro è stato chiesto di modificare la legge regionale numero 5 del 2006, in particolare il sistema delle sanzioni che dovrebbero essere rapportate al volume d'affari delle aziende che si comportano in modo scorretto. Per un piccolo commerciante una sanzione di mille euro può essere un grave danno, mentre per una grande struttura può non essere un deterrente. Tutti gli intervenuti hanno auspicato la convocazione in tempi rapidi di un tavolo tecnico.

30/12/2009