L'accusa. Duro attacco del Bomber all'ipotesi demolizione dello storico impianto
«Da sardo accuso il colpo per quello che vogliono fare al Sant'Elia: una vergogna»
Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it ¦
“Porcata” e “vergogna”. Più che dolcetti di Natale in ritardo, sono botti di Capodanno in anticipo quelli che Gigi Riva spara contro l'operazione stadio al Comune. In un'intervista al Corriere della Sera, l'ex numero 11 dello scudetto del '70 attacca duramente l'ipotesi di demolizione del Sant'Elia, “l'Olimpico della Sardegna” e porta una vicenda tutta cagliaritana alla ribalta nazionale.
È NOTA da tempo la posizione di Riva sul destino dell'impianto: no all'abbattimento, sì invece all'adeguamento funzionale ai requisiti Uefa e al mantenimento della proprietà pubblica. Ma mai in passato toni tanto accesi. «Come sardo sto accusando il colpo per la porcata che vogliono fare con il Sant'Elia», attacca il team manager della Nazionale, aggiungendo che lo stadio «lo vogliono distruggere. Un impianto costruito nel '70 coi soldi della Regione e ristrutturato nel '90, sempre coi soldi pubblici, dovrebbe sparire perché il presidente del Cagliari vuole il suo stadio privato. Nessuno glielo impedisce», spiega, «ma che lo costruisca da un'altra parte». Rombo di tuono fa riferimento a interessi politici circo l'ipotesi di “regalare” ad un club uno stadio da 50 milioni di euro. «È una vergogna», conclude, «vogliono far sparire l'unico vero stadio della Sardegna ». Raggiunto al telefono sottolinea l'ostilità al progetto. «Il Sant'Elia, non è nè della Regione, nè del Comune», spiega ancora Riva, «ma è stato pagato dai sardi e ai sardi deve restare. Quanto al Comune non si dimentichi che deve lavorare per i cittadini e non per i privati. Arrivare a fare il consigliere comunale non è un punto d'arrivo, ma di partenza per lavorare per la città e gestire il denaro dei cittadini».
AL COMUNE intanto si attende la gara internazionale per la concessione del diritto di superficie dell'area dove oggi sorge lo stadio, per la realizzazione di un impianto a norma coi requisiti Uefa. Fino ad oggi solo il il Cagliari calcio ha manifestato l'interesse a partecipare, presentando un progetto di demolizione del Sant'Elia e costruzione di un nuovo impianto. Ma i costi eccessivi dei requisiti Uefa potrebbero aver spaventato la società di viale la Playa.