Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Ai Comuni i beni statali dismessi»

Fonte: L'Unione Sarda
24 dicembre 2009

Presentata la proposta di legge regionale dei Riformatori sardi su demanio e servitù



Ai Comuni deve andare la proprietà dei beni militari e demaniali dismessi dallo Stato e trasferiti alla Regione, a patto che ne facciano richiesta presentando un progetto di utilizzo. È quanto prevede la proposta di legge regionale che verrà presentata dai consiglieri dei Riformatori Sardi Pierpaolo Vargiu (primo firmatario), Michele Cossa, Attilio Dedoni, Pietro Fois e Francesco Mula.
LA PROPOSTA «Nel 2006 e nel 2007», ha detto il capogruppo in Consiglio Vargiu, «sono state sottoscritte tra Regione, ministero della Difesa e Agenzia del Demanio due intese istituzionali da cui è nato un accordo di programma nel 2008 rivolto alla dismissione di beni e infrastrutture militari. Oltre le dismissioni previste nell'accordo, nei prossimi anni andranno alla Regione anche altri beni militari e demaniali. Sarebbe davvero incredibile se la Regione si comportasse nei confronti dei Comuni con lo stesso atteggiamento centralistico di cui abbiamo accusato lo Stato. Per questo noi Riformatori», conclude Vargiu, «chiediamo che la Regione disponga il trasferimento ai Comuni di questi beni che dovranno diventare elemento trainante dello sviluppo locale». Secondo la proposta di legge, che si compone di un unico articolo, i Comuni e la Regione devono individuare insieme i migliori progetti di riutilizzo del bene, trovando anche le risorse economiche per realizzare le conversioni.
LE SERVITÙ Cossa, vice presidente del Consiglio, ha sostenuto che sia necessario restituire alle comunità locali quel protagonismo che spesso è passato in secondo piano: «Nel 2004 avevamo presentato un dossier sulle ferite delle servitù militari nei nostri territori. Adesso con questa proposta di legge l'obiettivo è quello di trasferire quei beni a titolo gratuito alle comunità locali, che per tanti anni hanno subìto il peso delle servitù. Quegli stessi beni potranno essere il volano per uno sviluppo locale importante».
I Riformatori invieranno a tutti i sindaci della Sardegna la richiesta di sottoscrivere formalmente la proposta di legge perché sia chiaro che il modello di “federalismo municipale” e il rifiuto della logica accentratrice valga anche per la Regione nei confronti degli Enti locali. «Vogliamo che non si verifichi più», ha sottolineato Attilio Dedoni, «che i beni dismessi, come la Manifattura tabacchi a Cagliari, restino ancora senza una destinazione chiara. I Comuni, una volta ricevuto il bene dismesso, conosceranno la sua destinazione e sfruttamento perché già previsti nel progetto di utilizzo che lo stesso Comune obbligatoriamente deve presentare alla Regione insieme alla richiesta di proprietà».
Non si ipotizza, quindi, nella proposta un trasferimento automatico ma si sensibilizzano i Comuni, stimolandoli alla progettualità per garantire alle nuove proprietà il migliore sfruttamento.
SERGIO ATZENI

24/12/2009