Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

S. Caterina, bandita la religione

Fonte: L'Unione Sarda
22 dicembre 2009

Castello. Volantinaggio dei ragazzi della “Giovane Italia”. Convocato d'urgenza il collegio dei docenti 

Aule senza crocifissi. I genitori: «Troppa politica»

Ancora polemiche sulla scelta di due maestre di non partecipare alla festa di Natale per rispetto dei musulmani: ieri volantinaggio di protesta e discussione aperta tra i genitori dei bambini.
In netto anticipo sulle disposizioni della Corte europea dei diritti dell'uomo, nella scuola Santa Caterina i crocifissi sono solo un ricordo: nelle classi dell'istituto, arroccato nel rione di Castello, i muri sono spogli e i bambini fanno lezione in grandi stanze dove ogni segno religioso è escluso. In due piani non si incrocia un presepe neanche a pagarlo, in compenso l'ingresso è ingentilito da un albero di Natale addobbato ben oltre il minimo sindacale. Impossibile avere una spiegazione sulla scelta di bandire la croce. La direttrice didattica ieri sera era impegnata in una riunione del consiglio d'istituto «convocata d'urgenza», per discutere della festa delle polemiche, disertata per rispetto dei bambini musulmani che frequentano le elementari.
I GENITORI I contrasti innescati dopo il no di due maestre alla manifestazione di piazza Carlo Alberto (durante la quale dovevano essere letti alcuni passi del Vangelo) hanno coinvolto anche i genitori degli alunni. Una parte ha sottoscritto una lettera che esprime «solidarietà a tutto il corpo docente» e invita le insegnanti a «affrontare la situazione con serenità, perseveranza e giudizio». Una pagina che spiega il pensiero di una parte di loro: «Riteniamo che la questione dell'integrazione, del rispetto delle libertà personali, della cultura storica e della libertà di religione siano elementi fondamentali nell'educazione, e che come tali debbano essere affrontati in modo serio ed articolato. Un clima esasperato non ne favorisce lo svolgimento».
VOLANTINAGGIO Fuori dalla scuola, mentre i ragazzi della “Giovane Italia” - movimento giovanile del Pdl - distribuiscono volantini in cui si chiede il rispetto delle tradizioni («È una decisione aberrante e priva di buon senso», scrivono in un comunicato Pierluigi Saiu, Antonella Zedda, Salvatore Deidda, Fausto Massacci, Daniele Gamberini e Antonello Fiori), madri e padri aspettano l'uscita dei figli. E raccontano di un istituto dove si parla troppo di politica: «Ai consigli d'istituto non si discute d'altro», dice una mamma prima di ricordare un episodio di una settimana fa: «I bambini sono stati invitati alla recita “Babbo Natale rock star”, al teatro di Sant'Eulalia. Alla fine della recita un'attrice ha detto agli alunni: “ringraziate le vostre maestre perché sono brave e vi hanno portato qui. Invece al governo c'è un ministro che si chiama Gelmini e vuole distruggere la scuola”. Non si può parlare di politica a bambini di 6 o 7 anni».
LE REAZIONI Un altro genitore, con un figlio in una delle classi invitate alla festa di Natale annullata, non usa mezzi termini: «I bambini di religione cattolica dovevano partecipare. Tutto questo rispetto per l'Islam è ingiustificato, visto che i musulmani hanno un concetto dell'accoglienza e dell'integrazione molto diverso dal nostro».
Il consigliere regionale dell'Uds ed ex presidente della Regione Mario Floris, è netto: «È stato un atto di violenza nei confronti dei bambini. Gli adulti spesso insegnano cose sbagliate. Ognuno di noi deve portare il proprio contributo di comprensione nei confronti del prossimo». Gianfranco Carboni, presidente di una Circoscrizione dove la convivenza tra etnie è pane quotidiano, aggiunge: «Secondo me c'è stata qualche incomprensione tra organizzatori e invitati. Ma i bambini avrebbero potuto partecipare tranquillamente alla festa. Non ci sarebbe stato nulla di male. A me farebbe piacere andare a una celebrazione buddista o islamica».
Per domani è stata convocata anche la riunione del circolo didattico: nessun dubbio sull'argomento della discussione.
MICHELE RUFFI

22/12/2009