DOMENICA, 20 DICEMBRE 2009
Pagina 1 - Cagliari
In via Roma la prima corsa automobilistica
SERGIO CASANO
CAGLIARI. Quando è nata a Cagliari le auto erano pochissime e tra le vie del centro il mezzo di trasporto più conosciuto era il cavallo di San Francesco. Maria, più conosciuta come zia Marì, Bertolino è nata nel capoluogo nel 1908 (suo padre, spedizioniere siciliano, arrivò in Sardegna alla fine dell’Ottocento): Bella Èpocque in cui a Cagliari non esisteva ancora il tram. Marì Bertolino, 101 anni, è stata la protagonista della presentazione di Genesi di una passione, libro edito dall’Aci di Cagliari, scritto da Giorgio Ladu e Alessandro Paita, con la consulenza sportiva di Mario Maulu.
Marì Bertolino quando ha fatto il suo ingresso nella sala del palazzo viceregio di piazza Palazzo è stata accolta con un applauso. È lei oggi l’unica testimone della prima gara automobilistica sarda in assoluto che si svolse nel lontano 1922 in via Roma: «Allora era molto più bello - dice Marì Bertolino - si camminava solo a piedi e non c’era il frastuono delle auto. Ero abbastanza piccola ma ricordo molto bene quella manifestazione: assistetti alla gara insieme con la domestica, le auto arrivavano in via Roma molto lente, qualcuna addirittura ebbe problemi, forse ci fu qualche avaria. Passò la prima macchina ma la seconda non arrivava mai».
È emozionata la signora Bertolino quando il direttore dell’Aci Alessandro Paita le chiede di raccontare qualche aneddoto sulla gara di via Roma. Lei preferisce parlare soprattutto della sua Cagliari: «È molto cambiata rispetto a quegli anni - sussurra con una punta di nostalgia - abito al sesto piano e attraverso i vetri della finestra posso ammirare un bel panorama della città. E ogni tanto dico tra me: Cagliari è bellina, è diventata davvero molto bellina».
Il libro Genesi di una passione inizia con la storia della primissima vettura a motore che fece la sua prima comparsa nell’isola. Nel febbraio del 1903, una strana carrozza a quattro ruote sbarcò nel porto: era la Vermorel del signor Efisio Manunza di Sestu, un’autovettura francese che seminò il panico e allo stesso tempo lo stupore dei frequentatori della via Roma, allora il salotto buono della città.