Castello. Tecnici al lavoro per valutarne la fattibilità
La proposta è caldeggiata dal sindaco e dall'assessore alle Attività produttive. Da superare una serie di vincoli burocratici.
Quell'ascensore s'ha da fare. E, questa volta, a volere l'impianto che porterà al bastione di Santa Croce non sono soltanto gli operatori commerciali di quella parte di Castello. La questione è arrivata anche nelle aule della Giunta comunale: il sindaco Emilio Floris ha incaricato i tecnici di studiare la fattibilità dell'opera e i tempi per la realizzazione della stessa. «Ma il sindaco», spiega l'assessore alle Attività produttive Paolo Carta, «vuole davvero capire se è possibile realizzare quell'opera».
GLI OSTACOLI I problemi sono legati, ovviamente, alla burocrazia. Per realizzare l'ascensore, occorrono una serie di autorizzazioni, da quella della Regione a quelle che devono essere rilasciate dalle varie sovrintendenze. Ostacoli, come è facilmente intuibile, non facili da superare: l'impianto ha un impatto visivo non indifferente. Occorre trovare il modo per evitare gli ostacoli. L'idea è di realizzare un impianto che non sia fisso (anche se poi sarebbe destinato a durare negli anni): in questo modo, molti vincoli e molti ostacoli cadrebbero senza troppe difficoltà.
IL COSTO C'è, poi, l'aspetto di natura economica: ancora non è stato richiesto alcun preventivo alle ditte specializzate. Ma è facile ipotizzare un investimento che può essere quantificato tra i 150 e i 250 mila euro. Denaro che potrebbe essere trovato tra le varie pieghe del bilancio. Non a caso, se ne parla proprio in questo periodo, quando il documento finanziario del Comune sta per essere predisposto. Perché l'obiettivo è stato fissato: si vorrebbe realizzare l'opera entro il prossimo anno.
I BENEFICI Certo, l'investimento non è indifferente. Ma il rientro sarebbe decisamente interessante. «Non si può chiedere», riprende Carta, «agli imprenditori di investire in Castello e non dar loro modo di poter lavorare: l'ascensore consentirebbe un accesso più semplice al quartiere di cittadini e turisti. Non solo: servirebbe a tenere ancora più lontane le auto da Castello. Alla fine, i benefici supererebbero di gran lunga l'investimento stesso». Tra l'altro, quell'ascensore favorirebbe anche un'altra parte quasi dimenticata della città, il mercato di Santa Chiara. «Potendo accedervi facilmente da Castello», spiega Carta, «quello potrebbe diventare il mercato del quartiere».
IL PASSATO Nessuna reazione, ancora, da parte degli operatori commerciali di Santa Croce. Ma, ovviamente, sono entusiasti. D'altronde, qualche anno fa, in una differente contingenza economica, Danilo Argiolas, il gestore del Libarium, il bar che si affaccia proprio sul bastione, propose di realizzare a sue spese un ascensore. Ma quella proposta fu bocciata. Adesso potrebbe ritrovarsi l'impianto che dovrebbe sbucare proprio davanti al suo locale senza essere costretto a sborsare neanche un euro.
MARCELLO COCCO
21/12/2009