Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

E dopo cinque secoli la croce ha ritrovato la sua doratura

Fonte: L'Unione Sarda
14 dicembre 2009




Magari non è famosa come il Botticelli. Certo è bella. Emozionante, per Lorenzo Pasquini, restauratore di Prato Vecchio, in provincia di Arezzo, che in tre mesi l'ha riportata gli antichi splendori. È la croce processionale del Duomo, capolavoro cinquecentesco che fino a tre mesi fa se ne stava lì, annerita e traballante. «È opera di finissimi artisti cesellatori cagliaritani», afferma Pasquini: «Lo si può dire dai punzoni, i sigilli che permettono di datarla e collocarla geograficamente».
Sopra l'anima di legno, la copertura (meraviglia che l'ossidazione nascondeva agli occhi dei cagliaritani) è in argento dorato. La parte inferiore, finemente traforata, rappresenta un tempio gotico, con alla base scene dell'Antico Testamento. «A emozionarmi - confida però il restauratore, che proprio ieri compiva 65 anni e in mezzo secolo di mestiere di opere pregiate ne ha viste - è la parte superiore». Cioè la croce vera e propria, che su una faccia mostra la Madonna circondata dai quattro evangelisti e sull'altra Cristo sormontato da un pellicano che si squarcia il petto per nutrire i suoi piccoli: «Tutte queste figure sono realizzate con la difficile tecnica del cesello, che richiedeva una grandissima maestria. Restaurando la croce, mi sono immedesimato in chi l'ha realizzata, ripercorrendo segno per segno, ripetendo gesti compiuti mezzo millennio fa». Al privato che ha finanziato il restauro, il membro della giunta di Confindustria Silvia Petagna, il grazie di Maria Lucia Baire. ( m. n. )

13/12/2009