Rassegna Stampa

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99 click +1: Fotografie, storie di incanti

Fonte: web SardegnaOggi.it
14 dicembre 2009

venerdì, 11 dicembre 2009


Il Fondo Giov-Anna Piras di Asti presenta la mostra 99 click +1. Fotografie, storie di incanti che inaugura venerdì 11 dicembre alle ore 18 nel Centro Comunale d’Arte e Cultura Il Ghetto di Cagliari L’iniziativa è il risultato di un progetto pensato per Cagliari e realizzato grazie alla collaborazione fra il Fondo Piras, presieduto dall’artista Flavio Piras, e l’imprenditore e collezionista d’arte contemporanea Antonio Manca.

CAGLIARI - Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari e realizzata in città in collaborazione con il Consorzio Camù, l’esposizione 99 click +1, che sarà visitabile sino al 30 gennaio 2010 e che nella primavera 2010 sarà ospitata a Londra, rappresenta un vero e proprio evento internazionale nel campo delle mostre fotografiche e giunge finalmente nel capoluogo sardo dopo la presentazione in anteprima nazionale alla Fiera del Libro 2009 di Torino e dopo il successo che sta ottenendo in queste settimane a Parigi, ospite dell’amministrazione comunale nella Salle de Fêtes della Mairie.

99 click+1 è una straordinaria raccolta proveniente prevalentemente dalla collezione del Fondo Piras e da alcuni prestiti internazionali che la completano. Esposte cento fotografie, molte delle quali vintage (cioè la prima stampa in assoluto), e comunque tutte stampate da negativo originale, tra le più significative e prestigiose del ‘900. Cento vere e proprie icone attraverso le quali anche i non appassionati di fotografia potranno compiere un emozionante e irripetibile viaggio nella memoria. Le sale del Ghetto, che negli ultimi anni sono state teatro di importanti eventi espositivi legati alla fotografia promossi dall’Assessorato alla Cultura (Robert Capa, Margareth Bourke-Withe, Alfred Einsestaedt, Mario De Biasi, Sebasiao Salgado) ospiteranno infatti i click chiamati in causa per descrivere la parabola ascendente della fotografia nel XX secolo: lo scatto “verista” d’oltre oceano Alabama farm interior (1936) di Walker Evans, il mitico Bacio all’Hôtel de Ville (1950) di Robert Doisneau, una delle foto più riprodotte degli ultimi sessant’anni, i Funerali di Gandhi (1948) del maestro della “street photography” Henri Cartier-Bresson, l’inquietante Teenage couple on Hudson Street N.Y.C. (1963) di Diane Arbus o ancora uno dei celebri lavori di distorsione allo specchio di André Kertész. C’è anche la Migrant Mother del 1936 di Dorothea Lange, testimonianza documentaria sul trionfo dell’istinto di sopravvivenza umano filtrato dalla sensibilità psicanalitica dell’autrice. Ma lunghissimo è l’elenco degli grandi fotografi in mostra: Richard Avedon, Robert Capa, Gabriele Basilico, Renè Burri, Robert Mapplethorpe, Alfred Stieglitz, Andy Warhol, Man Ray, Gianni Berengo Gardin, Tina Modotti, Edward Weston e tanti altri.

Alla”Grande Depressione” iniziata nel ’29 l’esposizione dedica una serie di 12 scatti eccezionali (dieci dei quali in aggiunta ai cento di cui si compone solitamente la mostra) che raccontano uno dei momenti storici più difficili della storia americana del XX secolo. Oltre ai citati Walker Evans e Dorothea Lange, saranno esposti gli scatti di Arthur Rothstein e Ben Shahn realizzati tra il 1935 e il ’39.