Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Giro di vite sui parcheggiatori abusivi

Fonte: L'Unione Sarda
7 dicembre 2009

Molti automobilisti infastiditi si rivolgono alle forze dell'ordine. Un senegalese: «Non obblighiamo nessuno a comprare»

Via a un piano di controlli durante lo shopping di Natale

La presenza dei senegalesi nei parcheggi del centro dà fastidio a diversi automobilisti. E per il periodo natalizio scatta un piano.
Si sbracciano, indicano il parcheggio libero, si sforzano di aiutarti nella manovra e, in cambio, cercano di venderti accendini, forbici, accendigas, ombrelli, calze. Qualcuno, a volte, soprattutto fra le nuove generazioni, è troppo insistente. Certi automobilisti si infastidiscono, altri (soprattutto anziani) si spaventano, molti si rivolgono alle forze dell'ordine. Denunciare no: carabinieri, polizia e municipale finora non hanno ricevuto denunce riferite a episodi di violenza, minacce, danneggiamenti di automobili. Eppure la presenza dei senegalesi nei parcheggi del centro, da via San Giorgio (di fronte al San Giovanni di Dio) a viale Regina Margherita, da piazza De Gasperi (dietro gli uffici comunali di via Sonnino) all'ex Cis in viale Bonaria, è un problema. Soprattutto dopo che la Confcommercio ha segnalato tensioni fra i commercianti del largo Carlo Felice e alcuni dei senegalesi che vendono sul marciapiede.
IL VERTICE Ieri mattina ne ha discusso, in Prefettura, il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto vicario Bruno Corda: polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizie municipali di tutti i Comuni dell'area vasta faranno partire, nelle prossime settimane, un piano che sarà coordinato dalla Questura. Obiettivo: tenere il fenomeno sotto controllo, far rispettare le leggi ed evitare, nel periodo di shopping pre-natalizio, l'eccessivo affollamento di parcheggiatori/venditori ambulanti attorno a negozi e centri commerciali. Stamattina, in Questura, si definirà il calendario degli interventi.
I CONTROLLI Qualche mese fa, i controlli si erano fatti più frequenti: nei parcheggi bastava la comparsa di un'auto con i lampeggianti per provocare un fuggi fuggi. La maggior parte degli immigrati era risultata in regola tanto con il permesso di soggiorno quanto con la licenza di vendita ambulante, e le segnalazioni erano calate. Poi carabinieri e polizia sono tornati agli impegni investigativi e la municipale ha dovuto gestire una sfilza di manifestazioni pubbliche. E ora ci risiamo.
LA TESTIMONIANZA «So che molti si lamentano», si preoccupa Matar Diop, 21 anni, senegalese residente a Padova dove ha fatto il muratore e arrivato in Sardegna due anni fa col permesso di soggiorno e la speranza di trovare lavoro nei campi: «Ho fatto una settimana di raccolta di pomodori, poi stop. Devo pagare l'affitto, mangiare e spedire qualcosa a mia madre, in Senegal. A rubare non ci voglio andare, quindi vengo qui». Cioè nel parcheggio di piazza De Gasperi. Col suo borsone, Matar ci trascorre mattine e pomeriggi insieme a una ventina di connazionali. «Il più vecchio ha 22 anni. Siamo ragazzi tranquilli: conosciamo tutti quelli che lavorano qui attorno, e a quelli non chiediamo certo di comprare tutti i giorni. Non disturbiamo chi è di malumore o ha fretta né obblighiamo nessuno: se non vuoi comprare non c'è problema.E i sardi, per la maggior parte, ci trattano bene e sono gentili».
GLI INSULTI I più generosi? «Quelli che girano in Panda, mentre quelli con la Bmw sono quasi tutti arrabbiati. I giovani ci salutano e si fermano a chiacchierare con noi. A provocarci o insultarci, per fortuna, sono in pochi: ci chiamano “negri di m...” o ci minacciano “guai a te se trovo la macchina graffiata”. Io lascio perdere. Poi, certo, i senegalesi non sono tutti buoni. Ma se qualcuno fa il prepotente siamo i primi a sgridarlo».
MARCO NOCE

05/12/2009