La ricerca. Secondo uno studio dell'Ispra solo Roma e Napoli sono messe peggio. Il Comune conferma
Il geologo: possibile consolidare le fondamenta in via Peschiera, ma troppo oneroso
Roberto Murgia cagliari@ilsardegnablu.it ¦
Cagliari in cima alla classifica delle città a rischio sprofondamenti catastrofici. Prima vengono solo Roma e Napoli. Lo dice l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Lo conferma Mauro Pompei, il geologo incaricato dal Comune dello studio geologico per l'individuazione di cavità e dissesti in via Peschiera, dove nell'agosto del 2008 si aprì una voragine che inghiottì un'auto. «Lo stesso pericolo esiste in altre zone», specifica lui. E cioè: via Sant'Efisio e via Fara a Stampace alta, «nelle stesse condizioni di via Peschiera. Sotto piazza d'Armi, poi, c'è una grossa cavità, risultato di attività estrattive molto datate. Stesso discorso va fatto per viale Merello». Per ora, solo lo studio su via Peschiera e strade limitrofe ha prodotto risultati, e neanche troppo confortanti: in pratica, la gran parte degli edifici poggiano le loro fondamenta su un territorio “morbido”, che dai sette ai diciotto metri di profondità è costituito da detriti: «Il risultato dell'attività di cava che per via Peschiera risale agli anni '50 - spiega Pompei - si estraevano i minerali e poi si ricoprivano le buche con i detriti rimanenti, senza poi ricompattare il terreno». Il fatto è che dopo ci si è costruito sopra. «A parte via Peschiera dove si aprì la voragine, la situazione è critica in via Marengo e via Castelfidardo ». La causa della voragine di più di un anno fa sarebbe rintracciabile in un cortile interno tra via Peschiera e via Montenotte: «Sotto abbiamo trovato una cava profonda di dodici metri circa». Lì dentro si sarebbero riversati i materiali detritici sprofondati l'otto agosto 2008. Nel corso degli anni la situazione si è fatta sempre più critica: «Non all'inizio - spiega il geologo - quando ci si limitava a costruire case di uno o due piani. Ma ora il peso è davvero difficile da sopportare». I pochi fabbricati non a rischio hanno fondamenta costruite su pali molto profondi che poggiano sullo strato compatto, «quello non intaccato dall'attività mineraria ». Intervenire sulle case costruite male, con fondamenta poco profonde, secondo Mauro Pompei «è possibile: basterebbe un lavoro di consolidamento delle fondamenta allo strato solido. Ma si tratta di interventi molto onerosi e per me non ne vale la pena. Costerebbe meno buttare giù e ricostruire ». ¦
I dati
Un anno fa la voragine
Poco più di un anno fa, l'otto agosto 2008, si apriva una voragine in via Peschera, e una macchina finì per essere risucchiata. Da quel giorno è stato allarme rischio crollo in via Peschiera. In piena estate, a Ferragosto, arrivava l'ordine di sgombero per gli inquilini del civico uno e due di via Castelfidardo.
Il monitoraggio
Ai primi di settembre il sindaco Emilio Floris aveva annunciato di aver preso impegni con la Regione per un monitoraggio di tutto il sottosuolo cagliaritano. Fatto questo, sarebbe stata la volta di risarcimenti alle famiglie coinvolte. A una condizione: che Abbanoa si prendesse le sue responsabilità.