Bollette da rifare: scatta l'emergenza nella Riviera del Corallo
Le cartelle esattoriali, già inviate al domicilio delle famiglie, dovranno essere notificate di nuovo.
C'è anche Alghero nella lunga lista dei Comuni che avevano affidato a Tributi Italia la gestione delle tasse. Ora che la società è stata sospesa con divieto di incasso dall'albo dei soggetti abilitati alla riscossione e all'accertamento dei tributi, le amministrazioni di oltre 500 centri italiani temono per i loro bilanci.
La decisione è stata assunta da una apposita commissione sul federalismo fiscale che opera presso il dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia. La vicenda riguarda i mancati versamenti da parte di Tributi Italia, milioni di euro incassati e non ancora trasferiti nei conti correnti dei Comuni coinvolti.
Alghero non vanta crediti diretti, ma rischia comunque un buco in bilancio grande come una casa. Bollette per tre milioni, tra acqua e Ici, a un passo dalla prescrizione e altri sette milioni ancora da riscuotere. Una montagna di cartelle esattoriali da incassare, bollette con la data di scadenza fissata a fine anno, dopodiché quei crediti non saranno più esigibili. La notizia dei guai di Tributi Italia è piovuta come una tegola sulla testa della giunta di centrodestra, impegnata in queste ore a studiare le contromosse per evitare che il provvedimento possa mandare in tilt bilancio comunale. L'azienda censurata, infatti, da due anni a questa parte si è occupata di incassare il denaro dei contribuenti algheresi in materia di Ici, Tarsu e Tosap.
Tributi Italia è il principale partner privato della Secal, l'azienda mista nata per ottimizzare il recupero dei crediti che ancora l'ente locale vanta nei confronti dei cittadini. Milioni di euro di bollette dell'idrico, della nettezza urbana e dell'occupazione del suolo pubblico.
Ora che una specifica commissione ministeriale ha deciso di bloccare l'attività della società, l'Amministrazione rischia di ritrovarsi, di punto in bianco, a non poter più riscuotere nemmeno un euro. Non in tempi brevi almeno.
Le cartelle esattoriali, già inviate al domicilio delle famiglie, dovranno essere notificate di nuovo con diverse coordinate bancarie: un'operazione complicata e che potrebbe portare alla prescrizione migliaia di bollette.
«Stiamo valutando il da farsi - spiega l'assessore alle Finanze Michele Pais - non abbiamo ancora ricevuto comunicazioni ufficiali da parte del Ministero». L'Anci, l'associazione nazionale dei comuni italiani, intanto, di fronte alla sospensione decisa dal Ministero, ha chiesto al governo l'apertura di un tavolo tecnico per discuterele eventuali misure di salvaguardia che dovranno essere adottate. Pure il Comune algherese attende indicazioni. Per fortuna l'ente locale, a differenza di altre realtà nazionali, non vanta crediti nei confronti della Tributi Italia. «Probabilmente finiremo per modificare il numero di conto corrente sul quale i contribuenti dovranno versare gli importi delle bollette», anticipa Pais. Il sindaco Marco Tedde non ritiene comunque che ci possano essere grossi problemi nella gestione delle entrate. «Tributi Italia non deve versare niente al Comune algherese - precisa il primo cittadino - anzi, semmai è il contrario». Caso quasi unico in Italia è il Comune a mantenere in cassa il 50 per cento del denaro dovuto alla società che gestisce la riscossione dei tributi. Una trattenuta provvisoria degli aggi, decisa in attesa di vedere come si comporta l'azienda che in passato ha dato del filo da torcere all'Amministrazione. Dei 400 mila euro che la società a capitale pubblico-privato deve ancora percepire, infatti, l'Amministrazione è stata disposta a versarne appena la metà. Il resto è stato tenuto a titolo di cauzione.
BOSA Anche a Bosa la riscossione tributi era affidata a Tributi Italia. Stesso copione, soldi riscossi e mai finiti nelle casse comunali. La traumatica rottura del rapporto con la società di riscossione, a novembre, aveva rischiato di creare seri problemi alle finanze comunali per la difficoltà di riavviare rapidamente una riorganizzazione della banca dati dei contribuenti comunali.
CAGLIARI Nel capoluogo i problemi con la Gestor (successivamente incorporata dalla Tributi Italia) è stato risolto anni fa, dopo una serie di esposti presentati dall'amministrazione comunale alla Procura a proposito dell'accertamento e riscossione dell'imposta comunale pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni e del canone per l'occupazione degli spazi e aree pubbliche. Il Comune arrivò a rescindere il contratto d'appalto e da oltre un anno ha affiato ad altri due gestori (Equitalia e Aipa) i servizi per la riscossione di Ici, Tarsu e Cosap.
CATERINA FIORI
02/12/2009