SABATO, 28 NOVEMBRE 2009
Pagina 2 - Cagliari
Quasi due anni fa era stato approvato un ordine del giorno per spingere l’amministrazione verso fonti alternative
In città record di consumi anche tra i cittadini: mancano norme adeguate
Legambiente: occorre dare anche indicazioni urbanistiche
CAGLIARI. La città sta facendo importanti passi avanti sulla raccolta differenziata e sul verde pubblico, ma il consumo di energia elettrica per usi domestici vede il capoluogo dell’isola in cima agli spreconi. Un dato convalidato anche dalle spese energetiche del Comune.
Nell’amministrazione comunale le spese per l’energia elettrica continuano ad aumentare: secondo l’assestamento di bilancio sono arrivate a sei milioni. «Un fatto molto preoccupante - sottolinea Ninni Depau, capo gruppo del Pd - ma questo deriva dal fatto che non vi sono politiche di risparmio legate alle energie alternative». Un fatto, secondo Depau, dimostrato anche dalla piscina olimpionica di Terramaini: «Costruita recentemente dall’amministrazione, ma senza alcun pannello solare per risparmiare sui costi. Eppure tutti conoscono l’alto consumo di energia prodotto da questi impianti».
Mentre per gli alti consumi cittadini la questione, ha più volte spiegato Legambiente «deriva dal fatto che non vi sono politiche adeguate. In altre città sono stati approntati dei regolamenti edilizi che indirizzano verso l’utilizzo di energie alternative e altre modalità che creano forti risparmi di energia». In pratica: i palazzi con sistemi fotovoltaici per il riscaldamento solare o con altre forme alternative, sono rarissimi. Eppure sin dal gennaio del 2008 il consiglio comunale aveva approvato un documento in cui si dava mandato al sindaco Emilio Floris di promuovere l’uso delle energie alternative e rinnovabili in città e, prioritariamente, negli immobili di proprietà comunale. Fu infatti approvato un ordine del giorno unitario con trenta voti su altrettanti presenti. Il documento aveva preso le mosse proprio dalla constatazione che l’amministrazione municipale spendeva annualmente circa cinque milioni (oggi sei) per i consumi di energia elettrica, circa il dieci per cento di tutto il comparto del terziario di Cagliari. Intanto gli sprechi continuano. (r.p.)