Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cagliari, un campionato a Quartu

Fonte: L'Unione Sarda
30 novembre 2009

C'è già un piano per tribune, strade e parcheggi: l'ipotesi è quella di giocare in “trasferta” l'intera stagione 2010/2011 

Otto mesi per rifare il Sant'Elia, pronta l'alternativa

Come previsto, ammesso che il complesso iter per la cessione del diritto di superficie arrivi alla sua conclusione, il Cagliari dovrà giocare almeno per una stagione lontano dal Sant'Elia.
I big-match con Inter, Juventus e Milan (in rigoroso ordine alfabetico) e anche le sfide per la salvezza. Tutte allo stadio Is Arenas di Quartu. È questa l'ipotesi che, segretamente, il presidente Cellino sta studiando per la stagione 2010/2011, in attesa di poter inaugurare la Karalis Arena in fase di progettazione. Mentre gli studi sul nuovo impianto proseguono a tappe forzate, si pensa già a come affrontare eventuali emergenze.
TRASFERTA FORZATA Come previsto, ammesso che il complesso iter per la cessione del diritto di superficie arrivi alla sua conclusione, il Cagliari dovrà giocare almeno per una stagione lontano dal Sant'Elia. Questo perché il progetto per la rigenerazione dello stadio Olimpico dei sardi (come l'ha più volte definito l'ex campione Gigi Riva) prevede l'abbattimento dell'attuale struttura e la costruzione di un nuovo impianto. Più moderno, funzionale e tecnologico.
Comunque vada a finire la gara d'appalto (sia nel caso che ad aggiudicarsela sia il Cagliari calcio, come molto probabile, sia che tocchi a un'altra società), il campo sarà inutilizzabile, perché l'idea è quella di far partire i lavori di abbattimento nell'estate 2010, al termine del campionato in corso. E dunque è già necessario preparare un'alternativa. Quella più gettonata in viale La Playa, anche se dalla società rossoblù non arrivano conferme, è l'ipotesi Is Arenas di Quartu, per tante ragioni.
LE IPOTESI La prima per la sua contiguità con la città di Cagliari: particolare che eviterebbe ai fedelissimi lunghe trasferte anche per seguire le gare casalinghe, come già avvenuto ai tempi del forzato esodo di Tempio, negli anni di Zola e Langella. La seconda, non trascurabile, è legata agli ottimi rapporti personali tra il presidente Massimo Cellino e l'amministrazione quartese, già rodati nell'epoca in cui l'ipotesi di costruire la Karalis Arena proprio in territorio della terza città della Sardegna era molto concreta.
LE DIFFICOLTÀ Quelle di tipo logistico non mancano e andrebbero affrontate in un tempo relativamente breve. Vie d'accesso, parcheggi e capienza dello stadio Is Arenas, su tutte. Per quel che riguarda le tribune (quelle dell'impianto quartese, attualmente, potrebbero ospitare non più di 2500 spettatori) l'ipotesi è suggestiva ma quasi naturale: smontare quelle in tubi Innocenti utilizzate oggi al Sant'Elia e rimontarle a Quartu. Così la capienza raggiungerebbe i ventimila posti, più che sufficiente per un anno di sacrifici in trasferta. Da rifare la recinzione esterna e da pensare ex novo i tornelli di accesso. Anche gli spogliatoi avrebbero bisogno di un robusto intervento di ristrutturazione e adeguamento.
PARCHEGGI Maggiori problemi potrebbero esserci per quel che riguarda le vie di accesso, anche se viale della Musica, via S'Arrulloni, via Beethoven e via Salieri sono strade ampie e scorrevoli. L'amministrazione ha valutato in circa un migliaio i parcheggi che si possono ricavare nelle arterie che insistono in un raggio di poco meno di un chilometro. A questi potrebbero aggiungersi i circa 200 stalli che si ricaveranno nella piazza attrezzata che l'amministrazione Ruggeri sta realizzando nella zona, da destinare al mercatino ambulante, che a Quartu si svolge il mercoledì. Altri 70 si trovano nell'area di sosta ricavata anni fa a un centinaio di metri dal Policlinico Sant'Elena e comunque poco utilizzata da chi si reca in ospedale.
IL PARCO In piedi, infine, c'è sempre il progetto che l'amministrazione di via Porcu aveva presentato tempo fa alla Regione per una grossa opera in via San Benedetto, a circa 800 metri dallo stadio Is Arenas, facilmente accessibile dalla strada che costeggia il litorale del Poetto. Un piano da cinque milioni di euro per realizzare un parco urbano di quindici ettari con nuove attività sportive, verde attrezzato e una vasta area parcheggi. In quest'ultimo caso c'è un problema legato ai tempi di realizzazione, visto che i fondi dei bandi Por non sono stati fin qui assegnati al Comune quartese.
ANTHONY MURONI

29/11/2009