Tensione in Consiglio regionale prima di un incontro fra sindaci e capigruppo: gli enti locali chiedono lo sblocco delle risorse
Tore Cherchi (Anci): «La Regione ci deve 130 milioni»
I sindaci sono in crisi. Per l'Anci è necessario sbloccare i trasferimenti dalla Regione: più di 130 milioni.
I sindaci sardi non vogliono cedere di un millimetro: senza le risorse che la Regione deve trasferire agli enti locali, non è possibile governare i territori. Lo hanno ribadito ieri a Cagliari, nell'aula del Consiglio regionale.
LA PROTESTA La riunione con i capigruppo di maggioranza e opposizione è stata preceduta da momenti di tensione all'ingresso di via Roma. Spinte, contestazioni e qualche parola di troppo fra i sindaci e gli addetti al servizio d'ordine. La tensione è proseguita anche dopo l'arrivo di alcuni consiglieri regionali, finalizzato a placare gli animi. C'è voluta almeno mezz'ora e l'intervento del presidente del Consiglio, Claudia Lombardo, per aprire le porte dell'aula, come chiesto a gran voce dai primi cittadini. Le rivendicazioni dei sindaci sono chiare: «Abbiamo bloccato i pagamenti a fornitori e imprese», dice il presidente dell'Anci e primo cittadino di Carbonia, Tore Cherchi, «e rischiamo sempre più di sforare il patto di stabilità, frutto dell'accordo stipulato fra i membri dell'Ue per limitare la crescita del deficit degli enti locali, mantenendo sotto controllo la spesa pubblica. Sia chiaro», aggiunge: «Non vogliamo lo scontro, ma un confronto. Il colore politico delle amministrazioni non c'entra nulla».
LE RISORSE Ieri, prima della riunione in Consiglio regionale, i vertici dell'Anci, l'associazione nazionale dei comuni, hanno discusso dei problemi nell'aula consiliare del Municipio di Cagliari. Con loro un centinaio di persone fra sindaci, assessori e consiglieri. Pomo della discordia non solo il patto di stabilità ma anche il fondo unico, lo strumento attraverso cui passano i trasferimenti dalla Regione agli enti locali. «La Regione ha stanziato, nel 2010, soltanto 20 milioni di euro per gli enti locali», spiega Cherchi. «Ce ne aspettiamo altri 110 milioni, per un totale di circa 130 milioni». Ed è la legge, incalza Cherchi, a stabilirlo.
IL FONDO «L'articolo 10 della legge regionale 2/2007 sancisce che il fondo unico, attualmente di 580 milioni, deve essere rivalutato in proporzione all'aumento dell'entrate regionali nell'anno in corso. Ebbene», aggiunge il sindaco di Carbonia, «nel 2010 le entrate tributarie aumenteranno del 22,6%, una percentuale che, rapportata ai 580 milioni del fondo, rivela la giusta cifra da destinare agli enti locali: 130 milioni di euro». Sulla stessa linea il sindaco di Cagliari, Emilio Floris: «Premesso che dobbiamo andare al confronto e non allo scontro, sarebbe importante conoscere quali siano gli indirizzi della Regione sulla spesa delle risorse, e capire i margini di manovra della Giunta per far sì che le nostre risorse non siano bloccate a causa del mancato rispetto del patto di stabilità».
LE EMERGENZE Insomma, gli enti locali sono in emergenza. «I sindaci, contando su questi trasferimenti, hanno anticipato risorse per la gestione dei territori», prosegue Cherchi: «Ora, si ritrovano senza poter fare fronte alle spese. Dalla Regione», sottolinea Cherchi, «ci hanno comunicato di non poter trasferire questi 130 milioni per non rischiare di sforare il patto di stabilità, ma non tengono conto che così saranno i Comuni a non riuscire a rispettare il patto e a incorrere in sanzioni dall'Europa». Lo scorso anno il problema fu affrontato consentendo ai Comuni di considerare come riscossi i crediti vantati con la Regione. «Questa soluzione», ricorda Cherchi, «è stata però bloccata dal ministro Tremonti». Ma il presidente dell'Anci non recrimina solo le carenze sul 2010: «Mancano all'appello altri 130 milioni di euro, ovvero l'ultima rata che la Regione deve versare al fondo unico per l'annualità 2009».
LA PROPOSTA Per il mondo delle autonomie locali, «il mantenimento delle prerogative del fondo unico e delle sue dinamiche è irrinunciabile», osserva Cherchi. L'Anci propone che la Regione rinunci «ad altri interventi settoriali, destinati comunque agli enti locali, con vincoli di destinazione, come ad esempio il capitolo delle opere pubbliche di interesse locale».
LA GIUNTA «La Regione è disponibile ad attivare immediatamente un confronto per esaminare i problemi legati alla finanza locale», rispondono in una nota il presidente della Giunta, Ugo Cappellacci e l'assessore alla Programmazione, Giorgio La Spisa. «Le scelte fatte finora si intersecano con le difficoltà incontrate nel garantire adeguati interventi di contrasto della crisi, della povertà e dei disavanzi accumulati dal sistema istituzionale in Sardegna».
LANFRANCO OLIVIERI
26/11/2009