Rassegna Stampa

Corriere dello Sport

Via libera al “nuovo” Sant’Elia

Fonte: Corriere dello Sport
25 novembre 2009

LA DECISIONE
La giunta comunale ha approvato l’atto amministrativo che mette in moto la macchina burocratica per lo stadio

Entro tre mesi sarà assegnato il diritto di superficie dell’area dove sorge l’impianto: il Cagliari è pronto

di Alfredo Bassareo
CAGLIARI - Lo stadio Sant’Elia non sarà più un problema: la schiarita tanto attesa è finalmente arrivata: la giunta comunale ha deciso di dare il via, con apposita delibera, al bando per la concessione del diritto di superficie dell’area attualmente occupata dallo stadio.
Un primo passo - ma decisamente importante, quindi - verso la soluzione di un caso di cui si parlava e che si trascinava ormai da tanto tempo.
Una situazione che ultimamente è diventata più pressante in considerazione delle possibilità offerte dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio di inserire la città di Cagliari nell’elenco delle sedi degli incontri per gli Europei del 2016.
Tale prospettiva ha sicuramente dato un impulso positivo ma è comunque innegabile che la città e con essa anche tutti coloro che si recano ad assistere alle partite - abbiano diritto a un impianto moderno, al passo con i tempi.
Il bando preparato nel rispetto delle norme vigenti per la costruzione di un nuovo stadio ( previa la demolizione del vecchio Sant’Elia a cura di chi vincerà l’appalto) partirà subito e si prevede che entro tre mesi sarà portato a conclusione.
Il « patto di stabilità » , come ha sottolineato il sindaco Emilio Floris, non consente un intervento pubblico oneroso, pertanto è sotto tale ottica che il compito della demolizione e costruzione del nuovo stadio viene affidato al settore privato.
L’area interessata, quella sulla quale sorge il ' vecchio' Sant’Elia, è di 47000 metri quadrati, di conseguenza non sono da escludere differenze anche importanti fra l’uno e l’altro stadio: sarà cura dei diversi concorrenti evidenziare, nei loro progetti, quale utilizzo si intenda dare agli spazi in eccedenza.
Progetti di un impianto, come il sindaco ha tenuto a precisare, che deve essere avanzato con servizi efficienti, fruibili da famiglie con bambini, che abbia un’ottima visibilità del terreno da gioco tanto per gli spettatori quanto per le televisioni.
C’è poi un discorso che riguarda i tempi di costruzione, perché possono essere diversi a seconda delle tecniche utilizzate, e pertanto il problema verrà esaminato una volta che il bando sarà stato assegnato sulla base dei progetti presentati. Essendo poi aperto anche il discorso sul diritto di superficie, è naturale porsi la domanda sulla durata della sua concessione, ovvero per quanti anni.
Quesito al quale il sindaco Floris non è stato in grado di rispondere con precisione.
« In quanto non si può stabilire fin da adesso, ma si dovranno prima considerare sia l’impegno finanziario richiesto e i tempi di ammortamento, sia un ragionevole utile d’impresa » .

Due sono le cose co¬munque sicure sin da oggi: la prima è che allo scadere della concessione del diritto di superficie il Comune diverrà proprietario della struttura, la seconda è che l’aggiudicatario del bando non deve avere conflitti con il Comune di Cagliari.
Giunti a questo punto, non resta che attendere sia il bando sia il nome dell’impresa ( o più probabilmente dell’associazione d’imprese) che costruirà il nuovo Sant’Elia.


LA CHIAVE
E adesso tutti al lavoro

Ci sono voluti dieci anni, e passa, per arrivare a questa delibera. Può sembrare poco, magari non è il massimo però tanto è servito. Il bando che assegnerà il diritto di superficie dell’area dove sorge il Sant’Elia, è uno strumento di legge scelto per non dar adito a ipotetici (tali sarebbero) ricorrenti, va da sé comunque che per non occultare la realtà si capisce che in ogni caso al Cagliari, a fine iter, quel diritto finirà. Perché dovesse finire a un eventuale secondo concorrente, chi glielo imporrebbe a Massimo Cellino di farci giocare la sua squadra...
Eppoi, i progetti che stanno venendo fuori sono tutti griffati dall’ottimo architetto Jaime Manca di Villahermosa, su incarico del Cagliari calcio: chi ha da opinare si faccia un giro per l’Italia e - soprattutto- per le nazioni calcistiche più evolute di qualche decennio sotto questo aspetto. Il vincolo squadra- campo di gioco è praticamente sacro oltre che finanziariamente decisivo, in tale ottica va accompagnato con un applauso l’atto amministrativo arrivato ieri dal Comune di Cagliari. Finalmente, era ora. Adesso, però, guai a chi rallenta, fa ostruzione, infila cavilli o altro genere di impedimenti: a parte per l’eventuale europeo del 2016, il nuovo stadio deve arrivare per tante altre, ottime, ragioni.
v.s.