Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Non contiamo nulla, dimettiamoci»

Fonte: L'Unione Sarda
25 novembre 2009

Circoscrizioni. Proposta ai cinque colleghi del presidente del Centro storico Carboni

Melis (Pirri): andar via non serve, occupiamo il Municipio

«Abbiamo problemi da risolvere, se non li risolviamo stare qui non serve».
Contano poco. Anzi nulla. E lo verificano giorno dopo giorno. Infatti negli ultimi quattro anni hanno minacciato le dimissioni almeno due volte. Uno di loro, Gianfranco Carboni, unico satellite del centrosinistra in una galassia azzurra, le ha anche presentate. Era il febbraio del 2007. Durò pochi giorni. «Assessori e consiglieri comunali mi rassicurarono, mi garantirono che ci avrebbero delegato davvero alcune funzioni». Ora il presidente della circoscrizione del centro storico ha preso atto ancora una volta che il decentramento «semplicemente non esiste». E invita tutti i colleghi a dimettersi con lui, «perché se mi dimetto da solo non ottengo nessun risultato».
TUTTI DICONO NO Per ora non lo segue nessuno, anche se tutti condividono il merito delle sue critiche. Molti dicono che ci penseranno. Tonio Melis, certo non sospettabile di antipatie per la Giunta Floris, ha una proposta alternativa: «Dimettersi? Non serve. Se te ne vai i problemi del territorio non li risolve nessuno. Propongo semmai di occupare il Comune di via Roma per protestare contro chi non applica il regolamento, cioé i dirigenti e i funzionari», attacca il presidente della Municipalità di Pirri.
REGOLAMENTI Per Melis, insomma, non è un problema politico. Lo è, invece, per Antonio Puddu, leader della Circoscrizione due: «Sia chiaro: se le circoscrizioni restano così tanto vale chiuderle. E se gli altri colleghi ritengono sia necessario sono pronto a dimettermi. Ma il problema è il Consiglio comunale, anzi la commissione decentramento, non il sindaco o i funzionari».
Il motivo è un problema tipicamente italiano: manca il regolamento di attuazione del regolamento del decentramento. Puddu lo sa: «Sulla carta le deleghe le abbiamo, ma non possiamo applicarle. Sa qual è la prassi? Che se ho una buca in una strada devo telefonare all'assessore che poi mi dice che chiamerà il funzionario. Visto che in teoria abbiamo le competenze sulla piccola manutenzione stradale, non sarebbe più semplice dotarci di un budget o dirci chi è il funzionario di riferimento che deve darci una risposta?».
Carboni dice che è proprio questa la principale ragione della sua frustrazione. «Io ho problemi concreti da risolvere tutti i giorni e se non li risolvo prendo atto che stare qui a scaldare la poltrona non ha senso».
POCHI SOLDI E non solo perché l'incarico, dopo la riforma Bersani, non rende: 464 euro al mese (salvo altri stipendi) per i presidenti, 116 per i consiglieri. Per dire: Carboni, che ha un altro lavoro, il mese scorso ha incassato 169 euro. «Ne ho speso di più in telefonate e benzina»
«SONO UNA FINZIONE» Soldi a parte, sull'assenza di peso specifico i presidenti sono tutti concordi: «Così come sono oggi le circoscrizioni sono una finzione e sarebbe meglio chiuderle», spiega Paolo Truzzu, che governa un territorio che va da Bonaria al Quartiere del sole sino a Sant'Elia: «L'ho già detto al sindaco: per farle funzionare davvero servono le deleghe. Non è solo una questione di budget, vogliamo essere certi di poter risolvere i problemi dei quartieri. Per il momento, in ogni caso, non ho intenzione di dimettermi, ma mi riservo di parlarne con i colleghi».
CONSULTAZIONI I sei capi delle circoscrizioni si consulteranno nei prossimi giorni. «Un incontro con Floris, assessore al decentramento ad interim, è urgente», dice Alessandro Sorgia, circoscrizione 5. «Le dimissioni? Una soluzione estrema che non escludo, ma per il momento preferisco restare al mio posto perché lo ritengo un dovere e un segno di rispetto nei confronti di chi ci ha eletto. Tra l'altro in caso di dimissioni cadrebbero i consigli e si andrebbe a elezioni col risultato che si verificherebbe un danno erariale all'amministrazione. Un danno del quale non voglio rendermi complice». (f.ma, p.l.)

25/11/2009